Luaneshat e Kodrës (in italiano, La collina dove ruggiscono le leonesse) di Luàna Barjami, presentato al 74° Festival di Cannes nella Quinzaine des Realisateurs 2021, è ora al 33 Trieste Film Festival.
Il titolo dell’opera prima della giovanissima cineasta franco-kosovara, nell’originale albanese echeggia da un lato una poetica da gioventù ribelle, dall’altro il milieu combattente, in cui verosimilmente sono born&raised le ragazze protagoniste del film. Il Kosovo, uno dei misteri della geopolitica contemporanea, è infatti parto tardivo di quella grande levatrice di disastri che è la guerra. Nella specie, il macello balcanico svoltosi nella inanità dell’Europa tra il 1991 e il 1999.
Luaneshat e Kodrës la trama
“Il film racconta la storia di tre giovani amiche cresciute in un villaggio dove regnano l’ignoranza e la noia, e che decidono, quando la loro vita sta per sbocciare, di andarsene insieme. Sono tre figure sorprendenti, che si ribellano all’ingiustizia di una condizione che non hanno scelto. Tutto il film è costruito intorno a questo desiderio febbrile di emancipazione: la rabbia di rompere i legami che trattengono queste tre giovani donne”. (L. Bajrami: dalla pagina ufficiale del festival)

foto tratta dal sito ufficiale del Trieste Film Festival
Luaneshat e Kodrës Luana e le altre: guerriere per scelta o per necessità?
In un villaggio sperduto e misconosciuto di questa neonata Repubblica, Jeta, Qe e Li vivono la loro giovinezza come una prigione dalla quale fuggire il prima possibile. Le tre ragazze hanno storie diverse, con famiglie ora assenti, ora opprimenti, ma sono accomunate dalla loro amicizia e dal desiderio di un futuro migliore. Attendono con speranza di entrare all’Università, ma il loro sogno non si avvera e la rabbia aumenta. Meglio formare una banda, ‘tanto nessuno penserà a delle ragazze’, e vivere pericolosamente.
Girl power in salsa albanese
È noto che comprimere le aspirazioni di una persona, toglierle ogni possibilità di realizzazione, aumenta le chances di vederle compiere gesti disperati. E così avviene puntualmente per le nostre leonesse, che – forse ispirandosi al contesto di cui dicevamo, non proprio un presidio di legalità – si prendono con la forza ciò che il mondo nega loro.
Fino a che i delinquenti, quelli veri, quelli che controllano il territorio in assenza di autorità credibili, non interverranno spezzando una volta per tutte i sogni di Qe, Jeta e Li.
Esordio d’impatto per Luàna Barjami, versatile talento da millennial: oltre alla sceneggiatura e alla regia, la regista ritaglia per sé un ruolo attoriale all’apparenza marginale, ma in realtà decisivo nel percorso di consapevolezza delle tre giovani guerriere. Il suo personaggio, Lena, ha avuto infatti l’opportunità di vivere tra due mondi, quello di origine e quello di adozione, la Francia, potendo così gettare il proprio sguardo al di là dei limiti delle colline balcaniche.
Luàna Bajrami
Attrice e regista franco-kosovara è nata nel 2001 in Kosovo. Autodidatta, è nota soprattutto per il ruolo di Sophie in Ritratto della giovane in fiamme (2019) scritto e diretto da Céline Sciamma. Luaneshat e kodrës è la sua opera prima.
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