Prime Time: il thriller polacco con Bartosz Bielenia su Netflix
Il film polacco diretto da Jakub Piatek e disponibile su Netflix racconta di un ventenne che si rinchiude in uno studio televisivo con degli ostaggi la notte di capodanno del 1999
Il thriller drammatico Prime Time presentato al Sundance Film Festival 2021 è disponibile su Netflix.
La trama di Prime Time
La sera del 31 dicembre 1999. Mentre il mondo è pronto a festeggiare il nuovo millennio, c’è anche l’attesa per un potenziale pericolo. Quello del bug che potrebbe far saltare il sistema informatico internazionale.
Nel frattempo, la celebre presentatrice Mira Kyle sta trasmettendo in diretta nazionale in Polonia, quando viene improvvisamente interrotta da un uomo, Sebastian. Questi, armato di pistola, chiede di parlare con i telespettatori per lanciare un messaggio. Così, mentre si temono gli effetti del cambio del calendario, il dramma reale rischia di consumarsi davanti alle telecamere, senza che nessuno possa fermare una follia assolutamente inspiegabile.
Quando la rete interromperà la trasmissione in diretta, però, per ritorsione Sebastian prenderà in ostaggio la terrorizzata Mira. E, con lei, anche una guardia di sicurezza, insistendo sul fatto che non li lascerà andare finché non sarà stato ascoltato.
Il ritmo serrato di Prime Time
La sceneggiatura, co-scritta da Jakub Piatek e Lukasz Czapski, è stata ispirata da episodi reali di assalti di giovani uomini alle stazioni televisive in Polonia e altrove. E quello che è venuto fuori è un thriller ben fatto e dal ritmo serrato, con una sensibile performance di Bartosz Bielenia (Corpus Christi – qui per la recensione e qui per l’intervista esclusiva al regista Jan Komasa) che ha contribuito a portare il film all’attenzione di altri festival e del pubblico internazionale.
Girato sotto i protocolli Covid-19 durante l’estate del 2020, Piatek e il direttore della fotografia Michal Luka sfruttano al meglio la location chiusa e il cast intimo. La macchina da presa a mano è cinetica e nervosa, seguendo Sebastian mentre si aggira per lo studio e passando da primi piani del suo volto angosciato al crescente panico di Mira. E, infine, al turbinio di attività nella sala di controllo.
Questo è un film crudo, sudato e sul filo del rasoio, in cui la posta in gioco diventa sempre più alta ad ogni decisione che Sebastian è costretto a prendere. E in un’epoca precedente ai social media, in cui la televisione pubblica era centrale per la vita in Polonia (ed era, essenzialmente, un portavoce del governo di destra), la posta in gioco è molto alta fin dall’inizio.
Il personaggio di Sebastian e le tematiche del film
Sebastian non ha mai il controllo della situazione. La fantasia di rivolta e ribellione televisiva che lo ha portato in studio si dissolve rapidamente di fronte alla fredda realtà che si trova ad affrontare. La rete lo taglia fuori e la polizia sembra determinata ad adescarlo e a mancargli di rispetto. Le trattative non vanno da nessuna parte.
La mascolinità prepotente delle autorità offre uno dei numerosi indizi sulle motivazioni di Sebastian. Gli altri includono una chiamata furtiva ed emotiva a un uomo non identificato e una conversazione con il padre incredulo, i cui tentativi di convincere Sebastian consistono nel ridicolizzare il difetto di pronuncia del figlio nell’infanzia e nell’inveire contro le sue “scelte di vita”. Sebastian affronta l’oppressione e il giudizio sia da casa che dallo stato e sembra chiaro che il primato della Polonia nel sopprimere le comunità LGBTQ+ è una forza trainante del film. Anche se nulla è mai esplicito o spiegato, con Piatek che incoraggia deliberatamente gli spettatori a trovare il proprio significato nella disperata situazione di Sebastian.
Il trailer di Prime Time
Prime Time
Anno: 2021
Durata: 93'
Genere: drammatico; thriller
Nazionalita: Polonia
Regia: Jakub Piatek
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