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#TorinoFilmFestival tra slasher e horror: Lucky+Regret

Tra lo slasher di Santiago Menghini

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Lucky

Al Torino Film Festivl, nella sezione Le Stanze di Rol, troviamo lo slasher Lucky seguito dal cortometraggio Regret.

Natasha Kermani: Lucky

Dopo Imitation girl (2017) e Shattered (2017) torna dopo tre anni, la regista statunitense con origini iraniane, Natasha Kermani con il terzo lungometraggio: Lucky. Presentato al Fantasia International Film Festival e in prima mondiale al South by Southwest, Lucky è un’opera dal sapore alquanto bizzarro, a metà fra slasher e satira.

Lucky: la trama

Il film, scritto insieme alla protagonista Brea Grant, fa leva sui codici dello slasher e sembra, almeno in apparenza, seguirli pedissequamente. May Ryer, autrice di successo di manuali di auto-aiuto, una notte viene aggredita da uno sconosciuto mascherato che fa irruzione nella sua abitazione. In preda allo shock May non riceve supporto né dal marito Ted, né dalle autorità.

Dal genere per arrivare alla realtà e dalla realtà per ritornare al genere.

Lucky' Review: Dir. Natasha Kermani [Fantasia 2020]

Portando il genere al suo estremo la regista finisce per distaccarsene, diventando denuncia e critica sociale verso la normalizzazione della violenza sulle donne.

Nonostante la sceneggiatura non possa dirsi lineare e con una struttura del tutto solida in cui si tende alla ripetizione eccessiva ed a sottolineature non necessarie (come nel finale), rimane curiosa l’idea proposta. Interessante quindi l’operazione che la regista opera: l’utilizzo del genere per tratteggiare la realtà. Kermni prende lo slasher, un genere con la “G” maiuscola, facendone un uso del tutto inaspettato.

La regista arriva così alla deriva dello slasher affermando: la finzione (il genere) è entrato nella realtà (la violenza sulle donne). Kermani, arrivando al confine, finisce per ritrovarci un puro paradosso: la realtà stessa e con essa la tematica della violenza sulle donne, a sua volta, raccontata attraverso il genere.

Solo fortuna?

Le atmosfere in Lucky sono pervase da un sorriso beffardo, evidenziabile sin dal titolo, un invito allo spettatore a dover fare i conti con la dea bendata. Pronta per ricordarci costantemente che se le cose vanno bene non è di certo per merito personale, ma per pura fortuna . La freddezza che ne emerge è chiaramente evidenziata, non solo dal punto di vista della sceneggiatura, ma anche sul piano visivo: gli oggetti sembrano determinati da un cromatismo mutabile. Gli azzurri virati sul plumbeo si mescolano a tonalità più chiare, in contrasto con le ombre e l’oscurità della notte: un’ambiguità surreale, ironica e macabra.

Santiago Menghini: Regret    

Regret – Nemesis Films

A seguire il lungometraggio della regista Kermani, troviamo il cortometraggio horror di Menghini. Il regista firma il suo primo lavoro dopo anni trascorsi nell’ambito tecnico del cinema.

Menghini ama visceralmente la tematica orrorifica e, per il suo esordio, decide di raccontare la storia di Wayne un giovane che, solo in un albergo, si ritrova ad affrontare una presenza oscura.

Regret: l’uso degli ambenti

Menghini, sicuramente, si dimostra ben capace di utilizzare al meglio la dimensione ambientale. Ecco quindi che prende, per dirla con Augé, un esempio lampante di non-luogo, per farne un set dell’orrore. Quello che colpisce del cortometraggio è l’uso dello spazio, che innesca molteplici sensazioni nello spettatore: ampio, claustrofobico, ignoto, agorafobico e misterioso.

 

Altri articoli di Alessia Ronge in https://www.taxidrivers.it/author/alessia-ronge

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Lucky+Regret

  • Anno: 2020
  • Durata: 83+16
  • Genere: Slasher-Horror
  • Nazionalita: USA-Canada
  • Regia: Natasha Kermini e Santiago Menghini