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Mujeres del campo. La recensione direttamente dal Mente Locale Visioni sul territorio

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mujeres del campo

L’idea per il suo ultimo lavoro, “Mujeres del campo”, presentato al ‘Festival Mente Locale: Visioni sul territorio’ – che quest’anno, a causa della pandemia, si è spostato interamente sulla piattaforma docacasa.it – è venuta a Marta Solano, regista, sceneggiatrice e cofondatrice della casa di produzione Burbuja Films, sfogliando un libro pubblicato negli anni ’90 dalla Cantabrian Women’s Cattle Association, intitolato: “Il lavoro invisibile: l’immagine delle donne nella Cantabria rurale 1900-1975”.

Ispirandosi alle foto in bianco e nero di questo volume, che ritraggono la fatica e il lavoro quotidiano delle donne nelle campagne cantabriche, in particolare raccoglitrici di latte, e nella cura dei figli, Marta ha deciso di raccontare qualcosa di loro, in omaggio a queste donne e alla sua terra, cercando di evitare la retorica e con un approccio etnografico, ed è nato così il breve ma intenso film documentario “Mujeres del campo”, seconda parte ideale del premiatissimo docu-film “Mujeres de la mar”.

“Abbiamo visto che lo spettatore aveva trovato molto interessante conoscere il lavoro delle donne in mare – spiega Marta Solano – e abbiamo così pensato di rendere visibile anche il loro lavoro nei campi. Dal 2014 fino al 2019, quando siamo riusciti a portare a termine l’opera – cinque anni di preparazione, riprese e interviste – abbiamo cercato di approfondire sempre di più il mondo delle donne in Cantabria e, quando abbiamo deciso di confrontarci con “Country Women” lo abbiamo fatto da un punto di vista etnografico e parlando di storia”.

Dunque Marta ed il team di Burbuja Films, hanno intrapreso un viaggio nella realtà nascosta della vita rurale della Cantabria e dei suoi verdi pascoli, approfondendo le vite dei protagonisti del libro citato – e insieme la storia dei caseifici di comunità -, entrando in contatto con l’associazione che lo ha realizzato ed incontrando lavoratrici dei campi: nel Galiziano, una grande famiglia che da diverse generazioni si occupa di latteria e, a San Roque de Riomiera, in mezzo alle montagne, un’altra dedita al bestiame da latte.

Ne esce un ritratto, poetico e realistico al tempo stesso, di donne forti e coraggiose, la cui vita è governata da ritmi e rituali precisi, donne che lottano per riuscire a prendersi cura di tutto, del bestiame, dei figli e della casa, in un’ottica di ricerca e riflessione sul passato, sull’attualità, sui condizionamenti e sugli stereotipi.

“Mi sono chiesta come sarebbe la mia vita se fossi nata in quel periodo – racconta la regista – e come sarebbe la loro se fossero nate nel nostro o quanta possibilità di scelta o di imposizione della società c’era nelle loro vite, e come stessero oggi queste donne. Abbiamo un’immagine un po’ idealizzata delle donne di campagna, sempre forti, sempre ‘maleducate’, ma perché questa immagine? È ancora vera? La storia e la narrazione della campagna è certamente incompleta se la figura dei suoi abitanti e dei suoi lavoratori viene ignorata o minimizzata, il nostro documentario è un piccolo altoparlante per abbattere qualche cliché”.

Marta Solano

“Mujeres del campo”, in anteprima italiana – sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, Cultura e Sport del Governo della Cantabria – è uno dei tre documentari a regia femminile che hanno aperto il Festival Mente Locale.

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