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Nollywood: i migliori film nigeriani da vedere su Netflix

Tra le voci principali del PIL del paese, la cinematografia nigeriana vanta una generazione di cineasti che oltre a ricoprire ruoli artistici, ha posizioni di primo piano nella produzione e nell'imprenditoria. Taxidrivers goes to Nollywood: abbiamo visto sei film nigeriani su Netflix e ve li raccontiamo qui.

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i film nigeriani su Netflix

Nell’ampia offerta di Netflix, i film di produzione nigeriana (Nollywood) meritano decisamente una visione. Vi proponiamo i migliori film nigeriani da vedere su Netflix.

C’era una volta Nollywood

L’origine di questa espressione pare risalga al 2002, anno in cui apparse per la prima volta, in un articolo del New York Times che descriveva il cinema nigeriano, coniando la parola dall’unione di Nigeria e Hollywood.

Da sempre oggetto di dibattito, l’appellativo Nollywood proveniva da un paese straniero, e poteva essere considerata una forma di imperialismo linguistico, oltre al fatto che il rimando ad altre due cinematografie, Hollywood e Bollywood,  ne sminuiva la sua unicità.

Una cinematografia unica

E tale è: unica. Nel nostro panorama così ricco di film e serie tv che a volte sembrano quasi assomigliarsi, la produzione nigeriana rappresenta lo spaccato di un paese che ha raggiunto la propria indipendenza della Gran Bretagna nel 1960 e ha una sua Costituzione dal 1999, dopo una serie infinita di lotte intestine.

Che siano in inglese, lingua ufficiale del paese, oppure in una delle oltre 300 lingue e koinè dialettali parlate da una popolazione di 178 milioni di abitanti, la più popolosa dell’intera Africa, la film industry nigeriana, o Nollywood, ha raccontato il momento di passaggio verso l’indipendenza ai giorni nostri.

E non mancano le contaminazioni con paesi anglofoni della stessa area geografica, come il Ghana, ex dominio britannico.

Un respiro internazionale

Da linguaggio universale quale è, il cinema riesce ad riunire la comunità degli abitanti di una nazione che vivono sparsi per il mondo, e la cui visione di luoghi familiari li riporta al ricordo di vecchie tradizioni.

E non manca il respiro internazionale nella generazione di cineasti nigeriani nati tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta.

Dopo un percorso di studi all’estero, sono tornati in patria e hanno lavorato per la crescita economica di una nazione che, seppur spaccata, purtroppo, da un profondo divario sociale, appartiene al gruppo degli 11 Paesi che fra il 2010 e il 2050 contribuiranno maggiormente alla crescita del PIL globale.

In un paese con questi forti contrasti, una politica legata alla corruzione e alla rincorsa al potere; due religioni, quella cattolica e quella musulmana, frammentate in differenti confessioni; i settori bancario, delle telecomunicazioni, e cinematografico che contribuiscono per la maggior parte al PIL; un paese dove la tradizione è ancora forte, e la donna siede nei consigli di amministrazione di grandi società quotate; dove è ancora forte l’attaccamento al patriarcato, e questo genera conflitti tra padri e figli; in un paese come la Nigeria la varietà di storie da raccontare è infinita.

I migliori film nigeriani da vedere su Netflix

Girati negli ultimi tre anni, i film che vi proponiamo hanno come denominatore comune conflitti molto forti, legati alle realtà di un paese in crescita e a doppia velocità.

The Arbitration di Niyi Akinmolayam

In The Arbitration di Niyi Akinmolayam una giovane donna che ha fatto crescere una start up informatica denuncia il sue ex datore di lavoro e amante.

L’uomo, fondatore della società, non le ha riconosciuto le quote che le spettano, e l’ha raggirata in un’operazione di fusione, sfruttando il debole che lei aveva per lui (sposato e con prole in arrivo).

Il film si svolge interamente nell’asettica sala conferenza di un grande albergo (altro indice di crescita in molti paesi sub-sahariani).

Di fronte a un mediatore, una stenografa, e le avvocatesse delle due parti, si ricostruisce attraverso domande e interventi di testimoni la tortuosa storia d’amore e d’affari dei due contendenti.

Fifty di Biyi Bandele

Tra le attrici, nel ruolo dell’avvocato della difesa, c’è Ireti Doyle, scrittrice, produttrice, attrice e presentatrice, con una carriera che vanta due decenni nell’intrattenimento dell’audiovisivo.

Il suo ruolo di donna forte e di potere, sempre elegante, e molto sicura delle sue armi di seduzione risalta anche in Fifty di Biyi Bandele.

Bandele, scrittore e drammaturgo che vive e lavora a Londra, è stato acclamato dalla stampa inglese per Burma Boy (2007) con cui ha dato voce a chi non ha voce.

In Fifty celebra le donne arrivate al traguardo dei cinquanta e che fanno i conti con la loro vita con quello che hanno e con quello a cui non hanno ancora rinunciato, nonostante l’età.

Chief Daddy di Niyi Akinmolayam

Oltre a The Arbitration, Niyi Akinmolayam, noto per aver diretto il film nigeriano che guadagnato più di tutti (The Wedding Party 2, circa 1.200.000 euro al botteghino), ha curato la regia di Chief Daddy.

Chief Daddy è una commedia alla nigeriana sulla famiglia allargata di un patriarca che, dopo la sua morte, fa radunare la moglie e le sue varie amanti attorno a un tavolo, prima di far procedere alla lettura del testamento.

Merry Men: Yoruba Demons di Ayo Makun

Merry Men: Yoruba Demons è una storia alla Robin Hood, di gentrificazione, corruzione, e seduzione. Un gruppo di uomini socialite si inseriscono in un grosso affare immobiliare per evitare che venga raso al suolo un villaggio rurale.

Diretto da Ayo Makun, CEO di un’azienda di intrattenimento, Merry Men: Yoruba Demos mette in scena le due facce di un paese in corsa per il benessere.

Cineaste e imprenditrici

Bling Lagosians di Balante Austen-Peters

Non manca ovviamente la presenza femminile anche dietro la macchina da presa.

Bling Lagosians di Balante Austen-Peters è la storia di una delle famiglie più ricche di Lagos. Set cinematografico della maggior parte delle produzioni, Lagos vanta una popolazione di più di 15.000.000 di persone, compresa l’area metropolitana.

La trama ruota intorno al capostipite della famiglia la cui impresa sta per fallire. Le sue vicissitudini familiari si intrecciano con le continue richieste di moglie, amante, e figlie (una delle quali fa la sceneggiatrice).

Up North di Tope Oshin

Up North è la storia del rampollo scansafatiche di una famiglia benestante, che viene mandato dal padre a svolgere il servizio militare nella zona nord del paese.

Le sue avventure proseguono in una scuola femminile dove coinvolgerà le studentesse a partecipare ad una gara sportiva nazionale, andando più volte a scontrarsi contro il padre, che lo vuole sposato alla figlia di un suo importante partner d’affari.

La regista del film, Tope Oshin, classe 1979, è considerata tra i personaggi più influenti della Nigeria; ha studiato in Colorado e a Londra, è membro della Berlinale Talentsè stata show-runner per MTV e ha partecipato alla giuria del Emmy Award nel 2015.

Uno spirito imprenditoriale

Quello di Tope Oshin è decisamente un profilo impressionante che accomuna un gruppo di filmmaker che non si occupano soltanto del lato artistico, ma che ricoprono ruoli di primo piano anche in ambito produttivo.

Ed è proprio questo spirito imprenditoriale il filo conduttore delle produzioni nigeriane, che, seppur con qualche debolezza nella sceneggiatura, rappresentano sicuramente un’interessante varietà di intrattenimento nel panorama dell’audiovisivo, oltre che la possibilità di visitare in un paese ancora poco presente nei circuiti di viaggio.

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