Away from Her – Lontano da lei, un film del 2006 diretto da Sarah Polley. È tratto dal racconto The Bear Came Over the Mountain del libro Nemico, amico, amante… di Alice Munro. Il film ha ricevuto due nomination agli Oscar (Miglior attrice protagonista a Julie Christie, Miglior sceneggiatura non originale a Sarah Polley), mentre Julie Christie si è aggiudicata un Golden Globe per la Miglior attrice in un film drammatico. Con Julie Christie, Michael Murphy, Gordon Pinsent, Olympia Dukakis, Stacey LaBerge.
Sinossi
Fiona e Grant sono insieme da mezzo secolo, si amano come il primo giorno e continuano a condurre un’esistenza tranquilla. Ma le dimenticanze di lei, dapprima affrontate con ironia, sono il sintomo di una malattia degenerativa.
Sono sposati da quarantaquattro anni, Fiona e Grent, e si sono ritirati in una casa tra le nevi, che tanto si addice alla tranquillità felice della loro esistenza. Il loro amore indissolubile e robusto subisce una prova durissima: Fiona si accorge di essere affetta dal morbo di Alzheimer. Dopo parecchie titubanze, Grent accetta di ricoverarla in una clinica che, però, ha una condizione rigida: nei primi trenta giorni la paziente non dovrà avere alcun contatto con i propri cari. E quindi, un mese dopo, Grent ritrova una donna persa, smarrita nel suo male crudele, che ha dimenticato di essere, oltre che sposata, innamorata. E si è affezionata ad Aubrey, un uomo molto malato verso il quale Grent prova una sorta di gelosia. Quando la moglie di Aubrey decide di portarselo via, Fiona si dispera e si abbandona a se stessa. Grent, che non ha mai desiderato stare lontano da lei, ora deve patire le pene della solitudine e dell’amarezza. E quando Fiona deve salire al secondo piano delle clinica, quello in cui vengono ricoverati i casi gravissimi, le ultime speranze sembrano morire. Forse.
Bella e straziante questa toccante e delicata storia d’amore senza tempo, uno dei film sentimentali più importanti del primo decennio del 2000. Sofferto e sensibile, si avvale di una sceneggiatura praticamente perfetta (della stessa regista, Sarah Polley, giovane e talentata attrice esordiente dietro la macchina da presa) che si ispira a un libro di Alice Munro e gioca con grande raffinatezza ed efficacia su più registri, seguendo diverse strade grazie a un intelligente uso di flashback. È anche un film terribile, perché racconta ciò che dell’amore è più duro da masticare: l’oblio e, quindi, il non ricordarsi la natura e la ragione del proprio sentimento. Appunto per questo, ma non solo, Away from Her è un film che nella sua poeticità dosa con efficacia dolcezza e paura, soavità e sofferenza. Il tutto impreziosito da musiche commoventi e pizzicate, paesaggi maestosi, scene d’altri tempi. Il protagonista è, non banalmente, lui e il percorso che attraversa durante la malattia della moglie: Gordon Pinsent è magnifico nel ritratto di quest’uomo in crisi e, probabilmente, con un misterioso senso di colpa da espiare e affetto da un profondo stato di inquietudine. Ma chi rimane impressa nella memoria è soprattutto un’incantevole, candida, eterea, sublime Julie Christie, che regala un’interpretazione indimenticabile, stupenda nei panni della sua smarrita, tenera, straziante Fiona. Scandalosa la mancata assegnazione dell’Oscar come miglior attrice, ma forse è qualcosa di più di un’interpretazione: è un saggio di recitazione.