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Riff Awards 2019: Pastrone! di Lorenzo De Nicola

Vincitore del Premio al Miglior Documentario Italiano, questo ritratto del regista di Cabiria è un gioiello cui auguriamo la più ampia circolazione possibile

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Non erano poi tantissimi gli spettatori che si sono dati appuntamento al Nuovo Cinema Aquila martedì 19 novembre, nel primo pomeriggio, per l’anteprima assoluta di Pastrone!, ritratto a tutto tondo del regista di Cabiria firmato da Lorenzo De Nicola. Davvero un peccato, a questo punto, per chi è rimasto pigramente a casa o non poteva proprio esserci. Costoro non sanno ancora cosa si sono persi. Perché tale documentario è un gioiello capace di far luce sul personaggio in questione da molteplici angolazioni. Ed oltre al sottoscritto devono averlo pensato in tanti, tra i presenti, visto che a tale lavoro è poi andato il Premio al Miglior Documentario Italiano, assegnato ai Riff Awards proprio dal pubblico.

Lorenzo De Nicola ai RIFF Awards 2019

Per analizzare nello specifico un film come Pastrone! ci si può aggrappare a una molteplicità di spunti, tutti ugualmente validi, tutti portati sullo schermo con grande perizia cinematografica e scioltezza narrativa. Ma è su quel punto esclamativo del titolo che vorremmo fantasticare un po’: ci piace rimarcarlo anche in virtù del fatto che Pastrone non può essere dato per scontato, che la sua genialità (del tutto evidente dopo la visione del film) ha forse ancora bisogno di un segno di punteggiatura forte, in questa Italia così poco attenta al proprio passato. E ai propri uomini migliori. In sala il regista Lorenzo De Nicola lo ha definito più volte “il Martin Scorsese del cinema muto”. Ciò non sembri esagerato. Nella Torino che era stata capitale del Regno e che era poi diventata capitale del nascente cinematografo Giovanni Pastrone (noto anche con lo pseudonimo di Piero Fosco) è stato qualcosa di più di un semplice pioniere; sia coi film da lui realizzati che con le tante innovazioni tecniche o di approccio narrativo, ha posto realmente le basi di una cinematografia, quella italiana, che all’epoca si poneva già all’avanguardia sul piano produttivo come anche a livello artistico.

L’approdo nel mondo cinematografico intorno al 1908; l’attento studio dell’ottica, della fisica, delle componenti meccaniche e di qualsiasi aspetto relativo alla messa in scena; le prove generali di un kolossal di successo avvenute con La caduta di Troia, pellicola datata 1910; la realizzazione di una pietra miliare della Storia del Cinema come Cabiria (1914) e il complicato rapporto con D’Annunzio; la competizione a distanza con David Wark Griffith. Gli argomenti cinefili che il documentario tratta sono diversi e tutti rilevanti. Ma la portata del lavoro svolto da Lorenzo De Nicola fortunatamente va anche oltre, mettendo in luce un talento paragonabile a quello di certi geni rinascimentali, per impulsi creativi, duttilità e capacità di districarsi sia in campo propriamente artistico che negli studi tecnici e scientifici. Scopriamo così un Pastrone non soltanto cineasta ma anche violinista, imprenditore, ricercatore medico, scienziato, viticoltore, persino allevatore di cani di razza. Cinefilo e cinofilo, quindi, se ci è concessa la facezia. E con un colpo di prestigio intriso di suspense “hitchcockiana” lo stesso De Nicola sposta a un certo punto l’asse della ricerca in direzione di alcuni esperimenti compiuti da Pastrone in campo medico, nella ricerca di cure contro il cancro e altre malattie, i cui esiti (per quanto non riconosciuti all’epoca da ambienti accademici e ospedalieri parsi chiusissimi, sia in Italia che all’estero) possono tuttora lasciare a bocca aperta lo spettatore. Nel constatare poi l’utilizzo in tale sperimentazione dell’elettricità, i nostri pensieri sono corsi istintivamente a Tesla (citato del resto anche nel film) e alla misconosciuta ma sorprendente figura ottocentesca del Conte Mattei, cui hanno recentemente reso omaggio Marco Melluso e Diego Schiavo nella docu-fiction Il Conte Magico.

Girato praticamente “in soggettiva”, mettendo cioè in primo piano un percorso intrapreso dall’autore del documentario già all’epoca degli studi universitari, Pastrone! riesce ad appassionare all’oggetto della ricerca grazie a una narrazione brillante e alla qualità degli interventi, tra tutti quello dello storico del cinema Paolo Cherchi Usai, in grado di sviluppare una vera e propria lezione di regia partendo dall’analisi di alcune sequenze di Cabiria. Per un simile prodotto cinematografico, culturalmente ricco e al contempo godibilissimo, auspichiamo quindi la più ampia circuitazione possibile.

  • Anno: 2019
  • Durata: 90'
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Lorenzo De Nicola
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