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XI France Odeon: presentata la versione restaurata di Nella città l’inferno, con Magnani e Masina

Il film è tratto dal romanzo Roma, via delle Mantellate, pubblicato nel 1953 da Isa Mari alias Luisa Rodriguez Mercurio, figlia dell'attore del muto Febo Mari, rinchiusa veramente in carcere per un periodo per motivi politici

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L’XI edizione di France Odeon, di cui è direttore Francesco Ranieri Martinotti, svoltasi a Firenze dal 29 Ottobre al 2 Novembre 2019, ha registrato un successo crescente di gradimento e di pubblico. En plein nelle sale ad ogni proiezione e opere di indubbio valore artistico.  Prima fra tutte l’opera fuori concorso L’Enfer dans la ville (Nella città l’inferno, 1959) di Renato Castellani, restaurata grazie a Ronald Chammah, appassionato distributore, che vede la partecipazione di tre meravigliose icone della cinematografia internazionale: Anna Magnani, Giulietta Masina e Myriam Bru, che ha ricevuto Le prix Foglia d’oro d’Onore consegnatole da Chiara Francini, nota attrice toscana che ha interpretato più di 40 film per cinema e televisione.

Nella città l’inferno è un’opera al femminile dove svettano le splendide interpretazioni delle protagoniste. Il film, del 1959, è ambientato nella storica prigione Le porte delle Mantellate nel centro di Roma, venne girato presso gli stabilimenti romani SAFA di via Mondovi e fu il primo film prodotto da Rima Film. Qui giunge per la prima volta una timida e impacciata Giulietta Masina nei panni di Lina, una domestica caduta nelle grinfie di un seduttore che abitualmente adesca ragazze, accusata ingiustamente di un furto nella casa dove lavora e qui, insieme alle altre prigioniere, conosce Egle, un’incallita e vulcanica prostituta che in cella la fa da padrona, interpretata da Anna Magnani. Il film interamente girato in interni è una sapiente ricostruzione psicologica, dentro una cornice spaziale e temporale, sia delle caratteristiche delle due donne, che hanno reso l’interpretazione ancora più credibile data la nota rivalità che intercorreva fra di loro, sia della trasformazione di Lina, alias Giulietta Masina, che nelle ultime sequenze del film appare a completo agio nelle nuove vesti di donna di mondo. Il regista ha avuto insieme a Suso Cecchi d’Amico, che è co-sceneggiatrice, l’idea di connotare le caratteristiche interiori delle due donne anche da un punto di vista fisico. Bruna e irruenta Egle, bionda, delicata e timida Lina, le due donne sembrano rappresentare due polarità che al termine del film danno la sensazione di  intersecarsi l’una nell’altra in un sistema di fabula e intreccio dove loro stesse producono azioni o le subiscono. Lina nella prima parte del film sembra subire le azioni mentre Egle le produce, ma nel finale, realizzato magistralmente dal regista e dalla co-sceneggiatrice, anche Lina ha smesso di subire, in un gioco di complicità che diviene competizione, pentimento, paura, promessa di cambiamento. In mezzo a loro si inserisce Marietta, la terza ragazza che sogna di sposare uno sconosciuto visto dalle sbarre della finestra.  Egle, contrariamente a quanto fa con Lina, alla quale indica la via della prostituzione, prende a cuore la ragazza. Di grande impatto emotivo la scena dove Lina torna in carcere spavalda e beffarda con una vita totalmente diversa da quella che aveva precedentemente e con un animo molto meno ingenuo; vive sensi di colpa e decide, una volta tornata libera, di cambiare vita.

Il film è tratto dal romanzo Roma, via delle Mantellate, pubblicato nel 1953 da Isa Mari alias Luisa Rodriguez Mercurio, figlia dell’attore del muto Febo Mari, rinchiusa veramente in carcere per un periodo per motivi politici, ma presenta una sostanziale differenza nella trasposizione cinematografica dei due personaggi. Nel libro, infatti, non ha delle protagoniste spiccatamente evidenziate, ma presenta un andamento corale. Nel film Myriam Bru, attrice ottantottenne, ha una piccola parte, ma durante la premiazione ha ricordato questa esperienza con grande partecipazione spendendo bellissime parole su Anna Magnani e sul regista Renato Castellani. La pellicola rappresenta una pietra miliare della cinematografia internazionale e i personaggi riescono a trascinare con loro lo spettatore interamente immerso nella storia.

  • Anno: 1959
  • Durata: 106'
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Renato Castellani
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