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Festival di Roma

Festa del Cinema di Roma: La nostra strada (Work in Progress) di Pierfrancesco Li Donni (Alice nella città)

Pierfrancesco Li Donni, col suo ultimo lavoro, racconta la condizione precaria della gioventù che popola il quartiere Zisa di Palermo

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La nostra strada – titolo provvisorio cui è stato affiancato Work in Progress e presentato nella sezione Alice nella città dell’ultima Festa del Cinema di Roma – è il racconto di quattro tredicenni (Desirée, Simone, Daniel, Morena) alle prese con la quotidianità frustrante del quartiere Zisa, noto per essere uno dei maggiori fulcri palermitani i cui i tassi di disoccupazione e di dispersione scolastica sono arrivati a livelli agghiaccianti. Pierfrancesco Li Donni, che nel 2015 aveva già trattato temi analoghi con Loro di Napoli, continua la sua indagine sociologica lasciando allo spettatore il giudizio finale sui “pedinamenti” realizzati, in un rimando spiazzante tra romanzo di formazione e precariato, illusione e verità, ribellione e rassegnazione.

I ragazzi, tutti compagni di classe, frequentano la scuola media rionale, in via Colonna Rotta. E proprio qui, tra banchi vuoti e consumati, il professore di lettere Giovanni Mannara, lungo il piano didattico, cerca di farli riflettere sul loro futuro, di spronarli al dibattito culturale attraverso il dialogo, il confronto, il divertimento: «Rappami i versi della Divina Commedia» chiede l’insegnante a Daniel, oppure “scuote” Desirée con: «Se due uomini adottano un bambino, possiamo ritenerli una famiglia?». Mannara diventa il loro punto di riferimento, una sorta di faro nel buio temporaneo per evitare “fughe” premature verso un mondo non troppo distante, quello del lavoro.

Ad un certo punto, Li Donni filma un dialogo tra Desirée e Morena, in cui immaginano cosa faranno i compagni di classe in futuro: «Simone diventerà un malavitoso», «Denise la vedo bene a mungere vacche», «Io non potrò mai fare la commessa perché non so starmi zitta…». Fantasticherie che non sono poi così lontane dalla realtà dei fatti, concretizzate dopo l’esame di terza media, quando Mannara incontra Daniel, uno dei pochi con cui ha mantenuto i contatti. Il ragazzo afferma che vuole continuare a studiare, perché «un diploma fa la differenza», ma non è così per Desirée, già lanciata nel mondo del lavoro, a 14 anni, come commessa di una panetteria o Simone, che aiuta un fruttivendolo di strada. E mette angoscia vedere ragazzini di quell’età dai volti ancora acerbi, ma dai vissuti ormai logori: il tempo dei giochi è stato accantonato dalla lotta alla sopravvivenza. O forse, i giochi non sono mai esistiti.

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  • Anno: 2019
  • Durata: 70'
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Italia