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Sotto le stelle presenta: Claudia Cardinale nel capolavoro restaurato di Valerio Zurlini

venerdì 30 luglio “Sotto le stelle”, la rassegna curata da Cinemazero, presenterà il capolavoro di Valerio Zurlini recentemente restaurato dalla Cineteca di Bologna La ragazza con la valigia (1961)

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La ragazza con la valigia è il terzo appuntamento in piazza Calderari con il grande cinema

Dopo aver presentato la copia restaurata de I mostri di Dino Risi come omaggio a Vittorio Gassmann a dieci anni dalla scomparsa (anche la prossima Mostra del Cinema di Venezia farà un omaggio al grande attore) e la copia restaurata de Il buono, il brutto e il cattivo di Sergio Leone per gli 80 anni di Clint Eastwood, venerdì 30 luglio “Sotto le stelle”, la rassegna curata da Cinemazero, presenterà il capolavoro di Valerio Zurlini recentemente restaurato dalla Cineteca di Bologna La ragazza con la valigia (1961).  Zurlini è uno dei rari poeti d’amore del cinema italiano nel film c’è l’indimenticabile discesa dalle scale di Claudia Cardinale in accappatoio con Giuseppe Verdi fatto suonare in sottofondo. La bellissima Claudia Cardinale interpreta Aida (appunto), bellissima cantante di provincia allo sbando che incrocia un diciassettenne di ottima famiglia parmense (Jacques Perrin), e intrattiene con lui (che se ne innamora perdutamente) una casta e toccante amicizia, che per mille motivi non può avere futuro.
La robustezza espressiva del film è unita ad un eccezionale studio di caratteri quasi minimale, portato avanti tra il torpore della provincia padana e (ancora) una riviera adriatica di smisurata malinconia.

Zurlini fa salti mortali per dare spessore e affetto a personaggi che sulla carta rischiavano il cliché. E il risultato è dolcissimo e straziante, tutt’altro che semplicemente adagiato sulle psicologie, perché Zurlini non di rado si ricorda del melodramma e del suo inconfondibile rigore figurativo, di cui restituisce un’ombra flebile e struggente: basti pensare all’orchestrazione raffinatissima della lunga scena notturna nella piazzetta. Forse però La ragazza con la valigia dà il meglio di sé nella lunga parte finale in riviera, quando il film dimentica le curve drammatiche e si rassegna a oscillare “irresponsabilmente” tra i personaggi, come Aida da sempre e per sempre oscilla tra l’ingenuità più frivola e la disperazione più crudele.

A proposito del film, Valerio Zurlini – scomparso nel 1982 – aveva dichiarato: «La ragazza con la valigia è nato da un incontro. Un giorno, a Milano […] ho incontrato una strana persona, oggi divenuta piuttosto celebre, con cui dovevo girare un filmetto pubblicitario per una marca di automobili. Per due giorni siamo stati insieme per girare il film, e la ragazza, che all’epoca faceva l’indossatrice, mi ha raccontato molte cose della sua vita: si trattava davvero del personaggio di Aida. Quando ho scritto la sceneggiatura, non ho fatto altro che ricordarmi di quello che mi aveva raccontato, di tutte quelle cose tanto tenere, commoventi, buffe talvolta, e così mi sono ritrovato già con un personaggio che viveva di vita autonoma. È bastato accompagnarla con un ragazzo ricordandomi un po’ dei miei sedici anni, poi facendo astrazione da me e guardando il personaggio maschile dal di fuori, per avere quella strana coppia che comincia subito a funzionare perfettamente e continua a funzionare fino alla fine del film. Erano due personaggi stranamente assortiti, appartenenti a mondi differenti, due solitari che esprimono nel loro incontro la volontà di aiutarsi reciprocamente»

Claudia Cardinale, all’anteprima della proiezione della copia restaurata dalla Cineteca di Bologna, ha manifestato il più vivo apprezzamento per l’opera: «Scene di una poesia straordinaria, in un bianco e nero che fa sognare. Quelli erano gli effetti speciali dell’anima.»

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