Connect with us

Cult

La tragedia americana in ‘Truman Capote – A Sangue Freddo’

Un biopic che racconta la genesi e la gestazione di uno dei romanzi americani più importanti del Novecento

Pubblicato

il

Il film Capote, in Italia Truman Capote – A Sangue Freddo, è un film biografico drammatico che racconta la genesi e la gestazione della stesura dell’ultimo romanzo pubblicato da Truman Capote.

Chi è Truman Capote

Permettersi di intitolare il film con il solo cognome dell’autore significa che negli Stati Uniti la fama e l’importanza dello scrittore è indiscussa. In Italia il titolo assume una forma più didascalica che comunque mantiene la sua forza evocativa. Truman Capote è stato il romanziere forse più importante in America negli anni Cinquanta e Sessanta. Suo è Colazione da Tiffany, suo A Sangue Freddo, suoi i numerosi racconti che hanno ispirato direttamente e indirettamente molta produzione cinematografica e televisiva.

Truman Capote è stato una sorta di moderno Oscar Wilde. Eccentrico ed eccessivo, provocatorio, con una profonda cultura letteraria. Era la star dei circoli intellettuali della East Coast, amato e ricercato da tutti. Di sé disse:

«Sono un alcolizzato, sono un tossicomane, sono omosessuale, sono un genio.»

Ogni parola di questa descrizione si adatta perfettamente al personaggio. Philip Seymour Hoffman non ha mancato di rappresentarlo con una interpretazione che forse è la migliore della sua troppo breve carriera.

Il film

Bennett Miller, produttore cinematografico e misurato regista, prende lo scrittore nel 1959, all’apice del successo, nel momento in cui s’imbatte nella notizia del massacro di una famiglia nelle campagne del Kansas. Il fatto terribile e inspiegabile attrae Truman Capote , che decide di farne un romanzo-documento.

La cronaca racconta di due balordi che, credendo di trovare molti soldi, entrano in una casa, fanno prigionieri i quattro abitanti e alla fine, non essendoci tesori, li uccidono freddamente. Mentre i colpevoli vengono presto catturati e condannati, Truman Capote, in compagnia dell’amica scrittrice Nella Harper Lee (autrice in quegli anni de Il Buio Oltre la Siepe), visita il paese degli omicidi, s’interessa ai suoi abitanti e alle loro relazioni. Documentato sui fatti, Capote inizia a frequentare in carcere gli assassini, li intervista, li conosce, quasi empatizza con loro e inizia la stesura del romanzo. Mentre la giustizia lentamente consuma il suo iter fino all’esecuzione della pena di morte, Truman Capote interiorizza la vicenda e ne rimane impigliato, tanto che non riesce a finire il romanzo finché l’esecuzione non si compie.

Truman Capote esterni

Un documentario, un romanzo, un biopic

Il film è dunque un virtuoso esercizio di scrittura. C’è la cronaca dei crimini. C’è la storia dello scrittore che si documenta e si muove tra le redazioni e i luoghi dei personaggi. E, su tutto, c’è il racconto di quello che sarà il romanzo pubblicato nel 1966: A Sangue Freddo.

Il regista segue linearmente i fatti, senza forzature sintattiche racconta la storie dei personaggi incentrandosi sui volti e sulle parole. Solo nel finale alcuni fatti raccontati prendono forma, per il resto l’interesse rimane legato alle reazioni più che alle azioni. Truman Capote stesso, che si era gettato con tutto il cuore sul trafiletto che raccontava quel remoto fatto di cronaca, assume una postura sempre più razionalizzante. La forza della realtà che circondava quell’evento non aveva bisogno di enfasi per essere raccontata e soprattutto per essere compresa.

La tragedia americana

Il modello culturale americano, american way of life, è una meraviglia ad occhi aperti, è un mondo plastico e senza imperfezioni, in cui la volontà del singolo e il suo spirito di iniziativa trionfano e si espandono oltre i limiti delle leggi dell’uomo. Ma sotto questo sogno si cela spesso una realtà oscura dove imperversa la violenza e la fragilità umana. È la cosiddetta tragedia americana che, specie nel profondo e sterminato Midwest, assume toni feroci e brutali. La provincia si scopre vulnerabile. La violenza gratuita e spietata sembra essere geneticamente ereditata da quella dei primi coloni.  L’epopea western si ripresenta in una nuova lotta tra innocenza e malvagità, comunità e delirio di onnipotenza.

Tanto cinema e tanta letteratura si sono soffermati su questo tema da Tragedia Americana (1931) a Un Posto al Sole (1951), da Fargo (1996) a Il Caso Spotlight (2015), da La Promessa (2001) a Psyco (1961) o a Il Silenzio degli Innocenti (1991). A volte si è trasformato il villain in un eroe, a volte sono i buoni a dominare la scena. Qui si mantengono separati i piani e si cerca di capire senza giudicare.

Truman Capote - A Sangue Freddo

Truman Capote etica e riflessione

Quello che il personaggio Capote cerca di capire è come si arriva a compiere certe azioni e soprattutto cosa rimane di quelle azioni in chi le ha fatte e in chi le ha viste compiere a due passi da casa. Coglie la profondità del gesto utilizzando le sue migliori doti cioè l’ascolto e la scrittura. Capote nel film si vanta, ed era vero, di avere una memoria formidabile. Non prendeva quasi mai appunti. Di una conversazione, di una lettura, di un testo, riusciva a ricordare, poco dopo, fino al novantaquattro per cento del contenuto nelle sue parole esatte. L’attenzione era infatti il tratto dominante dello scrittore, un’attenzione che rendeva ogni fatto e ogni situazione degna di essere approfondita.

Truman Capote era conscio del potere delle sue parole e soprattutto si rendeva conto, mese dopo mese, che la relazione con gli assassini, con uno dei due in particolare, lo stava travolgendo. Alla fine riuscirà a farsi raccontare nel dettaglio i fatti e forse a comprendere le ragioni umane che li hanno preceduti, ma non riuscirà a sopportarne il peso. Capote è infatti anche consapevole del suo potere mediatico, della sua capacità di calamitare l’attenzione delle masse e dell’opinione pubblica e quindi forse anche di cambiare i tempi e le decisioni della giustizia. Ma ne è spaventato. La sua etica non prevede l’intervento sui fatti, solo il loro racconto. Fino a che l’esecuzione non avviene realmente non può far pubblicare il romanzo, sebbene già finito.

Perché vedere ancora Truman Capote – A Sangue Freddo

Cinematograficamente il film è uno dei capisaldi del genere drammatico di inchiesta, la regia asciutta e attenta a cogliere le radici delle azioni aiuta la comprensione e lascia aperte tutte le domande che pone.

La prova di Philip Seymour Hoffman è concordemente riconosciuta come eccellente. Se nella prima parte il personaggio è un dandy istrione e sofisticato, entrando nella storia diventa freddo e teatrale. L’esperienza diretta con il lato oscuro dell’umanità trasforma il personaggio, così come nella realtà trasformò lo scrittore Truman Capote, che dopo questo tormentato lavoro non riuscì più ad essere se stesso e finì per annichilirsi. L’attore vinse per questa parte numerosi premi nel mondo anglosassone, dall’Oscar al Bafta, dal Golden Globe ai premi della critica a Boston, Chicago e Los Angeles.

Truman Capote - A Sangue Freddo

  • Anno: 2005
  • Durata: 116'
  • Distribuzione: Sony
  • Genere: Biopic
  • Nazionalita: Canada
  • Regia: Bennett Miller
  • Data di uscita: 03-February-2006