‘Bianco’ è una storia vera. Narra del coraggio di un gruppo di tre italiani, capitanate da Walter Bonatti, unitesi a quattro francesi con Pierre Mazeaud come leader, che nel 1961 hanno sfidato le bufere e le temperature mortali delle vette Monte Bianco. Solo tre di loro avranno la fortuna di tornare vivi a causa della imperversante tempesta che li colpisce quando vicinissimi alla cima. Oltre alla sciagura abbattutasi su Walter, sopravvissuto insieme al francese Pierre ma che ne uscì provato psicologicamente, il caso ha riscosso enorme visibilità come uno degli eventi più tragici dell’alpinismo a livello mondiale.
La trama di Bianco
È il 1966. Walter Bonatti, prode alpinista, si avventura in gruppo alla conquista del Pilone Centrale, l’ultimo angolo del Monte Bianco rimasto inesplorato. Durante la scalata, la squadra di Walter, composta inoltre da Andrea Oggioni e Roberto Gallieni, incontra la squadra del francese Pierre Mazeaud, iniziando una sfida per il raggiungimento dell’obiettivo. I sette iniziano a percorrere la stessa difficile strada: le temperature e le tempeste imperversano e costringono più volte il gruppo a soste, arrivando a non riuscire più a spostarsi per interi giorni. Trattandosi di una roccia a strapiombo di 800 metri, il Pilone Centrale del Frêney è incredibilmente difficile da scalare e le violente tempeste continuano per 4 giorni, scatenando il caos a poche centinaia di metri dal raggiungimento del loro obiettivo.
La necessità di narrare una storia così importante
Tale determinazione e forza di volontà che hanno visto l’uomo contro la natura, ma anche le conseguenze disastrose che hanno scritto la storia dell’alpinismo, hanno portato Daniele Vicari alla visione: grazie alle tecnologie più recenti sarà possibile effettuare riprese (iniziate a Courmayeur) in punti prima impossibili del pericoloso monte, ripercorrendo il passo di Walter tra improvvisi e violenti cambiamenti climatici, ripari di fortuna e sopravvivenza per stenti che portò la sua squadra d’esplorazione e quella di Pierre alla bianca tragedia, dal Flambeaux alla Fourche fino al Peuterey e ai piedi del Pilone Centrale.
Walter Bonatti è ricordato come figura di grande spessore, dal grande animo sportivo, che incarna alla perfezione il valore del sacrificio e della resistenza.
Il film è tratto dal grande classico della letteratura di montagna Frêney 1961 – La tempesta sul Monte Bianco di Marco Albino Ferrari, 1996.
Produzione
Il film è prodotto da Be Water Film con Rai Cinema, The Project Film Club, Tarantula con il contributo del MIC-DGCA (Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo), con il sostegno di IDM Film & Music Commission Südtirol e Fondazione Film Commission Vallée d’Aoste, in collaborazione con Moncler, con il sostegno di BCC Valdostana, con il patrocinio del CAI-Club Alpino Italiano e dei Comuni di Courmayeur e di Chamonix e con Skyway Monte Bianco come partner location.
La sceneggiatura è in mano a Massimo Gaudioso, Francesca Manieri, Marco Albino Ferrari e Daniele Vicari.
Dirige invece la fotografia Gherardo Gossi, scenografia di Marta Maffucci, costumi di Emmanuelle Youchnovski, suono Alessandro Palmerini, montaggio di Benni Atria.
Rai Cinema Channel
Il cast
Il cast è composto da Alessandro Borghi, Pierre Deladonchamps, Finnegan Oldfield, Marlon Joubert, Quentin Faure, Alessio Del Mastro e Jonas Bloquet.
Ammazzare stanca di Daniele Vicari al Mostra del Cinema di Venezia