Chi penserebbe mai di affidare il ruolo di protagonista a un necroforo? A sfatare questo tabù ci ha pensato Margherita Ilieva, con Pacchetto eternità.
Bobkata (Stoyan Doychev), dopo la morte della madre, diviene proprietario di una scalcinata agenzia funebre. Strozzato dai debiti, in crisi con la moglie, prova ad andare avanti con ogni mezzo.
Mitko, un malavitoso, impresario di un’agenzia di pompe funebri, in combutta con il corrotto direttore dell’ospedale locale, gestisce impunemente il mercato dei defunti. Per ottenere il monopolio del mercato, provoca e minaccia ripetutamente Bobkata con l’obiettivo di costringerlo a vendergli l’agenzia funebre.
Johana (Marianna Krumova), ricca e anziana ballerina, un tempo famosa, chiede a Bobkata di organizzare il suo funerale e accedere al “Pacchetto Eternità”, fiore all’occhiello dell’agenzia funebre. Bobkata scopre che, un tempo, lei era stata amante di suo padre e, ubriaca, alla guida di un’auto, aveva causato la sua morte.
Dopo mille tentennamenti, Bobkata accetta ma, per risollevare le sorti della sua agenzia funebre, le chiede di dare in cambio lezioni di ballo ad alcuni vecchietti, ospiti di una casa di riposo.
Ottenuta la loro fiducia, Bobkata spera che firmino, poi, un accordo, nel quale si impegnano a concedergli i diritti sui loro funerali…
“Pacchetto eternità”: storia nera su un necroforo indomito e battagliero
Con questa commedia dark, amara e senza speranza, la regista bulgara impagina una storia poetica di resistenza umana.
Sin dalle prime battute, non si può non solidarizzare con il battagliero protagonista che non si arrende e si batte come un leone per tenere in piedi l’agenzia funebre.
Per tutto il film, nessuno gli tende una mano; la moglie lo abbandona, Neda, la sorella, non gli perdona di aver stretto un patto con Johana e perfino il suo carro funebre, in più occasioni, si ferma, lasciandolo a piedi.
A ben vedere, l’unica che gli è accanto è proprio Johana. Affetta da un male incurabile, consapevole di avere i giorni contati, prima di abbandonare la vita terrena, consumata dai sensi di colpa per la morte dell’amato, accetta silenziosamente di dare lezioni di ballo ai vecchietti della casa di cura.
Più che offrire uno spaccato della solita cittadina desolata e corrotta, in mano a bulli violenti e senza scrupoli, il film mette in campo interrogativi ben più alti: si può perdonare chi, come Johana, divenuta l’amante del padre di Bobkata, ha mandato in subbuglio un intero gruppo familiare?
E Bobkata riuscirà a liberarsi dei propri fantasmi, a mettere da parte propositi di vendetta e perdonarla? Riflessioni morali a parte, il film, ironico e a tratti dissacrante, rimarca ancora la forza stilistica di cinematografie “minori”, troppe volte ignorate dal largo pubblico.
Doychev e Krumova in gran spolvero. In sala il 5 giugno, distribuito da Mammut Film.