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FESTIVAL DI CINEMA

Si apre a Cagliari il Babel Film Festival, manifestazione unica al mondo dedicata alle minoranze linguistiche

Il progetto nasce dall'esigenza di salvaguardare la varietà di un patrimonio linguistico ricchissimo impedendo l'appiattimento e la perdita delle infinite sfumature che caratterizzano l'espressione umana

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Si è aperta lunedì la quinta edizione del Babel film Festival, manifestazione internazionale unica al mondo, dedicata esclusivamente alle minoranze, prevalentemente linguistiche, che si terrà a Cagliari dal 4 al 12 dicembre. Sulla base del principio secondo il quale parlare delle lingue universali e omologate, in quale modo appiattisce e limita l’espressione umana riducendone le infinite e diverse sfaccettature e sfumature, una lingua minoritaria diviene un valore prezioso. Si tratta di lingue poco rappresentate, che caratterizzano espressioni locali spesso periferiche, le quali, nonostante siano un elemento che consente ai gruppi che le parlano di mantenere un proprio senso di identità e di appartenenza consistente, essendo in disuso e in qualche modo rese meno indispensabili dall’evoluzione della tecnologia e del progresso, rischiano di perdersi. Negli ultimi anni il cinema come forma d’arte si è unito alla garanzia di sopravvivenza fornita a queste lingue dal fatto che vengano parlate, valorizzandone la ricchezza.

Organizzato dalla Società Umanitaria-Cineteca Sarda in collaborazione con l’Associazione culturale Babel e patrocinato dall’Unesco, il progetto nasce dall’esigenza di recuperare, salvaguardare e valorizzare queste piccole ma importanti fonti di espressione, a partire dalla realtà dell’ampia varietà di dialetti che costituiscono il patrimonio linguistico sardo, per estendersi a tutte le altre lingue minori, cosicché la manifestazione ogni anno diventa sempre più ricca, ricevendo opere di tutto il mondo. Il razionale sta nel considerare un valore ogni lingua nella sua diversità e unicità e nella sua seppur minima presenza, mantenendo nell’ambito di questa varietà una coscienza unitaria che riconosce la necessità di salvaguardarle tutte.

Il cinema contemporaneo si è reso sempre più spesso testimone e narrante di “piccole” storie di “piccole” comunità che vivono in “piccoli” luoghi, e nel suo metterle in scena, il mantenimento della “piccole” lingue parlate all’interno di questi contesti è uno strumento che rende molto più efficace la narrazione divenendo un elemento fondamentale per l’esito complessivo dell’opera, influendo sulla creatività dell’autore e conferendo maggiore caratterizzazione al suo lavoro. Aspetto ancora più importante e lodevole è che, la manifestazione, offrendo la possibilità di dar voce a queste lingue e rafforzandone l’espressione, favorisce lo scambio culturale tra le diverse popolazioni. Ancora, vi è l’occasione di un confronto tra il cinema e realtà artistiche come la musica e il teatro, che già da tempo hanno dato spazio all’utilizzo delle lingue minori.

Il programma è fittissimo e prevede proiezioni durante tutta la giornata ubicate in due diverse sedi. Le opere selezionate sono 73, 64 in concorso e 9 fuori concorso, tra cui 18 lungometraggi, 22 documentari, 25 cortometraggi. Le lingue parlate sono 38. Vi è una Selezione Ufficiale che comprende film nei quali la presenza della lingua minoritaria costituisce più del 50% del palato complessivo, e una Selezione Collaterale che comprende film nei quali la stessa presenza è inferiore al 50%. Ci sono nove giurie che consegnano dodici premi, tra le quali ve ne è una composta da studenti universitari iscritti all’università di Cagliari e una formata da richiedenti asilo.
Sono previste anche tre Masterclass e incontri con i registi ospiti sia dopo la proiezione dei loro film che nei giorni successivi.