Novecento di Bernardo Bertolucci
Il primo e il secondo capitolo di Novecento, un film del 1976 diretto da Bernardo Bertolucci, che racconta la storia di tre generazioni impegnate nella lotta di classe in Emilia, sullo sfondo di cinquant’anni di politica italiana. Presentato fuori concorso al 29º Festival di Cannes, il film fu poi selezionato tra i 100 film italiani da salvare.
Novecento di Bernardo Bertolucci il primo atto
Novecento atto I di Bernardo Bertolucci è un film del 1976 , con Con Gérard Depardieu, Robert De Niro, Burt Lancaster, Sterling Hayden, Stefania Sandrelli, Romolo Valli e Dominique Sanda. Fotografia di Vittorio Storaro e musiche del maestro Ennio Morricone.
Nati lo stesso giorno, Alfredo Berlinghieri (De Niro), figlio di proprietari terrieri, e Olmo Dacò (Depardieu), figlio di loro contadini, vivono in parallelo, ma con le differenze dell’appartenenza a due diverse classi sociali, i loro casi personali e gli accadimenti italiani: l’adolescenza, il servizio militare, la Prima Guerra Mondiale, l’avvento del fascismo. Intanto, entrambi si sono sposati. Il grande affresco storico-politico che Bertolucci intende comporre accoglie anche elementi di facile effetto melodrammatico e schematismi un po’ rozzi. In un cast “all stars”, il meglio, qui, lo danno i due “vecchi”, Burt Lancaster e Sterling Hayden.
Novecento di Bernardo Bertolucci il secondo atto
Novecento atto II di Bernardo Bertolucci è un film del 1976, con Con Gérard Depardieu, Robert De Niro, Burt Lancaster, Sterling Hayden, Stefania Sandrelli, Romolo Valli e Dominique Sanda. Fotografia di Vittorio Storaro e musiche del maestro Ennio Morricone.
Alfredo (De Niro), troppo succube dei fascisti, viene lasciato dalla moglie (Sanda); Olmo (Depardieu) subisce la repressione politica fino alla Liberazione, quando guida i contadini cotro il padrone, Alfredo. Il fattore (Sutherland) viene ucciso con la sua amante (Betti), Alfredo è condannato simbolicamete a morte. Ma l’amicizia fra i due uomini cresciuti insieme non viene meno. Si accentua, in questa seconda parte, la dicotomia fra le ambizioni storicistiche e i compromessi di spettacolarità, con un finale “sublimato” in una coreografia populista. Ne risentono anche gli interpreti.
Novecento di Bernardo Bertolucci Nei cinema italiani il film venne proiettato, con grande successo, in due fasi successive (Novecento Atto I e Novecento Atto II). Negli Stati Uniti si dovette proporre una sola pellicola ridotta a quattro ore (comunque troppe per le sale americane), ma questo film non ebbe successo. Il film fu sequestrato per oscenità e blasfemia dal Pretore di Salerno nel settembre del 1976. Il giudizio era dovuto in parte alla scena di pedofilia perpetrata da Attila ai danni di un ragazzino e per la bestemmia in dialetto esclamata dal contadino ritardato Demesio. Successivamente venne giudicato non osceno da un tribunale e rimesso in circolazione. Sul set del film, il regista Gianni Amelio girò il documentario Bertolucci secondo il cinema. Durante le riprese, la troupe del film di Bertolucci sfidò più volte a calcio la troupe del film Salò o le 120 giornate di Sodoma, che Pier Paolo Pasolini stava girando nelle vicinanze: tenuto conto che il poeta e regista morì assassinato il 2 novembre 1975, le riprese di Novecento, uscito nelle sale nel 1976, impegnarono Bertolucci per un arco di quasi due anni.
Novecento, il capolavoro di Bernardo Bertolucci
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