[SPOILER ALERT! Non proseguite nella lettura prima della visione dell’ultima puntata del Trono di Spade]
Stormborn, episodio 7×02 di Game of Thrones
I dieci minuti finali fanno già parte dell’epica narrata da Benioff e Weiss: dopo duelli corpo a corpo e guerre in campo aperto, la battaglia in mare tra la flotta del pirata Euron Greyjoy e buona parte di quella capitanata dalla nipote Yara, alleata di Daenerys, era ciò che mancava al campionario bellico della serie HBO. Una mischia spettacolare di corpi, acqua e fiamme in cui a farne le spese con pesanti perdite – prime fra tutte due delle Serpi della Sabbia, Obara e Nymeria – è la parte della khaleesi. Un massacro, quello compiuto dagli uomini del folle Euron, a cui scampa solo chi fugge: Theon Greyjoy, che di fronte alla possibilità di restituire la libertà alla sorella di sangue preferisce tener salva la vita. Euron sarà il nuovo Ramsay Bolton? La reazione del giovane, a cui basta un suo ghigno per riprendere la posizione sottomessa dello schiavo Rick, sembra confermare la direzione intrapresa dalla new entry più sorprendente della precedente stagione.
Al di là delle beghe con i due nipoti ribelli, Euron ha già tenuto fede alla promessa fatta a Cersei: portarle un gradito dono per convincerla della fedeltà. Ellaria Sand e la figlia Tyene stanno veleggiando, in catene, alla volta di Approdo del Re: la loro punizione per l’omicidio di Myrcella sta per compiersi, nella maniera più lenta e dolorosa possibile. Non solo: quello dei pirati è un ricco bottino che consegna alla Mad Queen anche la riottosa Yara Greyjoy, nipote rivale di Euron per il trono delle Isole di Ferro, certo, ma anche nemica giurata dei Lannister come colei a cui ha promesso lealtà, quella madre dei draghi nata dalla tempesta che non tarderà a giungere al cospetto del Trono di Spade.
Il pirata ha sbagliato qualche calcolo, oppure è solo il via per il piano d’offesa più astuto degli ultimi 7 anni di TV: catturando Yara ha fornito a Daenerys la scusa ufficiale per attaccare il potere di King’s Landing. Eliminati in un sol colpo la scusa della vendetta familiare e il gancio fornito dal defunto Robert Baratheon: per la khaleesi si tratta ora di vendicare un affronto diretto e restituire la libertà a chi sta combattendo per lei.
Potranno davvero qualcosa le mastodontiche armi di cui si sta dotando per uccidere i tre draghi? Gli alleati di casa Lannister sono stati decimati dal suo malgoverno e, d’altronde, la vendicatrice dei Targaryen potrebbe avere dalla sua l’arma più potente di tutte: il destino. Il Signore della Luce sembra aver svelato, ancora una volta, i suoi piani a Melisandre: Westeros sta aspetando il suo Azor Ahai, il salvatore promesso, ma, inaspettatamente, la sacerdotessa rossa svela quello che, in anni d’attesa, a nessuno era venuto in mente: anche nei Sette Regni si sbagliano le traduzioni, così nessuno si è accorto che quello, in alto valyriano, è un nome privo di genere.
Dimentichiamo Jon Snow: Daenerys potrebbe essere colei che il continente aspetta da secoli, sopravvissuta a innumerevoli attentati, a un destino da moglie/schiava che sembrava già deciso dal suo sciocco fratello e da chi, dopo aver assistito alla miracolosa nascita di un regno all’ombra dei tre draghi, è oggi pronto a giurarle assoluta fedeltà.
Il momento della verità sembra pericolosamente prossimo, almeno quanto la richiesta del Re del Nord di una nuova allenza: Jon Snow, incurante delle proteste di sua sorella Sansa e dei nobili di Grande Inverno, capeggiati dall’indomita Lady Mormont, è deciso a far visita alla nuova occupante di Roccia del Drago. Un giuramento di fedeltà in cambio del fuoco e del vetro dei suoi draghi. La guerra del Trono è importante ma non prioritaria a Westeros, nonostante tutto: non sono gli stendardi di Cersei ad annunciare il disastro, ma quella schiera lunghissima guidata attraverso le nevi perenni dal Re della Notte. «Tu non sai niente Jon Snow», ma i suoi occhi hanno assistito all’inizio della guerra definitiva: quella del terreno contro il demoniaco.
Il puro Re del Nord potrà qualcosa contro la naturale diffidenza dell’ignara consanguinea? L’arma segreta nel nuovo gioco di alleanze all’orizzonte potrebbe venire ancora una volta dall’amico Sam Tarly, figura sempre più centrale, che in un laboratorio di Old Town sta cercando di sottrarre al morbo grigio il cavaliere più fedele che la khaleesi abbia mai avuto al proprio fianco: Ser Jorah Mormont.
Il ritorno alla vita sembra essere il leitmotiv di ogni attante nelle dinamiche dell’asse contro Cersei: da qualche parte verso Nord, coperta dai mille volti di dio senza nome, Arya sta tornando, piena di timore, verso il suo passato. Il desiderio di vendetta personale e di una guerra solitaria nulla hanno potuto di fronte alla possibilità di tener fede a una promessa d’amore del fratello Jon Snow: quando un giorno ci ritroveremo…
Dopo 7 anni il momento della resa dei conti, della guerra e della rinascita sembra finalmente giunto, per tutti.
Game of Thrones va in onda ogni lunedì alle 03.00 in diretta Tv con gli Stati Uniti (poi in replica alle 22.15) a partire dal 17 luglio su Sky Atlantic, mentre gli episodi in versione doppiata arriveranno il 24 luglio alle 21.15.