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Creature del cielo (dvd)

Christchurch, Nuova Zelanda, primi anni Cinquanta. Compagne di scuola, Pauline (Melanie Lynskey) e Juliet (Kate Winslet) sono due adolescenti inquiete che, accomunate dai tormentati legami con i rispettivi genitori, instaurano una fortissima amicizia destinata ad assumere a poco a poco connotati morbosi; fino al momento in cui, dinanzi al possibile trasferimento della famiglia della seconda, la situazione precipita.

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Christchurch, Nuova Zelanda, primi anni Cinquanta. Compagne di scuola, Pauline (Melanie Lynskey) e Juliet (Kate Winslet) sono due adolescenti inquiete che, accomunate dai tormentati legami con i rispettivi genitori, instaurano una fortissima amicizia destinata ad assumere a poco a poco connotati morbosi; fino al momento in cui, dinanzi al possibile trasferimento della famiglia della seconda, la situazione precipita.
Candidato al premio Oscar per la miglior sceneggiatura e vincitore del Leone d’argento presso la Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Creature del cielo, costruito su una struttura circolare, non solo segnò l’esordio su grande schermo per la grandissima Kate Winslet, futura diva del Titanic (1997), ma portò il regista neozelandese Peter Jackson all’attenzione della critica mondiale, che fino ad allora lo conosceva soltanto per i suoi tre eccellenti splatter-movie Bad taste-Fuori di testa (1987), Meet the Feebles (1989) e Splatters-Gli schizzacervelli (1992).
Tra l’altro, provengono proprio da quest’ultimo titolo diverse delle facce coinvolte nella drammatica vicenda di Pauline e Juliet, la quale, partendo da un fatto di cronaca avvenuto in Nuova Zelanda a metà XX secolo, approda ad un tragico epilogo dopo aver raccontato a dovere il progressivo avvicinamento delle due, che arrivano perfino a condividere lo stesso fantasioso universo interiore.
Un universo interiore popolato di personaggi di creta e unicorni che Jackson – presente anche nell’immancabile apparizione hitchcockiana questa volta nelle vesti di barbone – concretizza tramite riusciti effetti digitali, sfruttati qui per la prima volta nella sua carriera.
Mentre è l’ottimo montaggio per mano del fido Jamie Selkirk ad assemblare l’infinità di consuete inquadrature in movimento al servizio dell’ennesimo capolavoro sfornato dal futuro autore della trilogia Il Signore degli Anelli, in questo caso più erede del solito del mitico Orson Welles, citato – anche verbalmente – in una sequenza-omaggio a Il terzo uomo (1949).
Con il solo trailer quale contenuto extra del dvd.

Francesco Lomuscio

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