Prometheus è un film del 2012 diretto da Ridley Scott.
Informazioni generali su Prometheus di Scott
È un film di fantascienza, interpretato da Noomi Rapace, Michael Fassbender, Guy Pearce, Idris Elba, Logan Marshall-Green e Charlize Theron.
La sceneggiatura è incentrata sull’equipaggio della nave spaziale Prometheus, che, seguendo una mappa stellare rinvenuta tra i manufatti di varie culture terrestri, scopre un pianeta che potrebbe essere la chiave dell’origine della vita sulla Terra, ma nella ricerca s’imbatte in una minaccia che potrebbe causare l’estinzione della razza umana.
Il film è considerato un prequel della pellicola fanta-horror Alien, diretta da Scott nel 1979, pur non essendone direttamente collegato e non incentrandosi sulla creatura aliena protagonista della saga. Scott lo definisce come dei “filamenti del DNA di Alien”, e segue una storia separata dal franchise ma ambientata nello stesso universo. Il film fu candidato agli Oscar 2013 nella categoria migliori effetti speciali, non vincendo.
La trama
In un futuro prossimo, un team di ricercatori di un ente corporativo, in cui lavora Meredith Vickers (Charlize Theron), scopre una traccia che porta direttamente alle origini e alla prima comparsa del genere umano sulla Terra. Ciò che si ritrovano tra le mani, però, li conduce in un viaggio in una zona remota e oscura dell’universo, dove dovranno scontrarsi con qualcosa che minaccia la sopravvivenza di tutta l’umanità.
La recensione di Taxi Drivers (Luca Biscontini)
C’è qualcosa di buono nell’ultimo film di Ridley Scott, Prometheus. La messa in scena è sontuosa, amabilmente anacronistica e ultra citazionista. Potrebbe far storcere il naso agli appassionati della saga infinita di quell’Alien tanto decantato dal famoso filoso contemporaneo Slavoj Žižek. La spaventosa creatura, secondo il pensatore sloveno, incarnerebbe l’orribile palpitazione della “lamella”, della pulsione non–soggettiva (“acefala”), “non morta”, che persiste oltre la morte ordinaria. Il contrasto basilare tra Vita e Morte sarebbe integrato dalla macchina simbolica parassitaria (il linguaggio come entità inumana che si comporta come se vivesse di vita propria) e il suo contrappunto, il “morto vivente” (la sostanza vitale/mostruosa che persiste nel Reale fuori dal Simbolico). (Continua a leggere la recensione)