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The last song

«Basato sull’ultimo romanzo di Nicholas Sparks, “The Last Song” è un agile filmetto destinato ai palati onnivori dei teenager, capaci di digestioni truculente, senza rischi di gastrite».

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Basato sull’ultimo romanzo di Nicholas Sparks, The Last Song è un agile filmetto destinato ai palati onnivori dei teenager, capaci di digestioni truculente, senza rischi di gastrite. La confezione, studiata a tavolino per intenerire i cuori, non fallisce il colpo, tessendo un’abile trama di intrecci affettivi, in cui la vasta gamma dei sentimenti è raccolta al completo, soddisfacendo tutti.

Ecco la sinossi: Ronnie (Miley Cyrus) e Jonah (Bobby Coleman) vanno a trovare il padre per passare le vacanze al mare. Ronnie, un’adolescente inquieta, non riesce a perdonarlo, dopo la separazione dalla madre, mentre Jonah, un simpatico ragazzino di otto anni, sta lentamente ricostruendo il delicato rapporto. La sorella maggiore è, per le mancanze affettive patite, una testa calda, ma l’incontro con un bel ragazzo tipicamente americano (così perfetto da sembrare geneticamente modificato) le farà riaprire il cuore. Il padre in questione è Greg Kinnear, uno degli indimenticabili protagonisti di Little miss sunshine, stavolta nei panni di un personaggio vagamente radical-chic, che ha deciso di vivere fuori città, dipingendo e leggendo buoni libri.

A livello estetico è da segnalarsi il biancore abbagliante dei sorrisi laccati dei protagonisti, l’azzurro cobalto degli occhi, sempre ripresi in primissimi piani, e l’umido delle lacrime disseminate copiosamente durante tutto il film.

Poi volendo fare qualche considerazione sul contenuto: anche in questa pellicola assistiamo ad un lutto – la morte del padre – che costituirà la premessa della riconciliazione definitiva tra genitore e figlia. Insomma il ritornello della pulsione di morte ritorna gaiamente come condizione del desiderio. Senza cadavere, niente festa.

Note: in sala le scene dei baci dei due protagonisti hanno provocato gli applausi scroscianti delle scolaresche invitate per votare il film (selezionato all’ultimo Festival di Roma, nella sezione “Alice in città”); e, durante una sequenza, in cui (quando la tenera storia d’amore sembrava inequivocabilmente terminata) si vede entrare il bel ragazzo di cui sopra (Liam Hemsworth) nella chiesa dove si sta celebrando il funerale del padre di Ronnie, lo scrivente giura d’aver udito una voce femminile ulurare: « Ecchilo!».

Luca Biscontini

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