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In dvd Il trono di fuoco con Christopher Lee e Il vampiro di Sam Newfield

Segnali dall’universo digitale. Rubrica a cura di Francesco Lomuscio

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Rientrante tra le pellicole in cui ha potuto godere della presenza del grandissimo Christopher Lee, è uno dei titoli che ci consentono di affermare che il prolifico cineasta spagnolo Jesus Franco non sia sempre stato il trash director che la critica non ha mai esitato a relegare nel limbo dei peggiori esponenti della Settima arte.

Forte di una produzione decisamente più lussuosa rispetto alle povere con cui era spesso costretto a lavorare, l’autore di Justine ovvero le disavventure della virtù e Una vergine tra i morti viventi elabora infatti attraverso Il trono di fuoco (1970) la sua personale e lodevole rivisitazione del tema portato al successo da Il grande inquisitore (1968) di Michael Reeves, ponendo al posto di Vincent Price, appunto, il mitico Dracula del grande schermo nei panni di un sadico giudice che, nell’Inghilterra del XVII secolo, condanna al rogo Alicia Grey alias MargaretCasanova ‘70Lee, ingiustamente accusata di stregoneria.

Donna che la sorella Mary e il proprio innamorato Harry Selton, ovvero Maria Rohm e Hans Hass Jr, decidono di vendicare soprattutto perché il malvagio individuo, in realtà, si serve delle presunte megere al fine di sostenere la propria attività politica e soddisfare i propri bisogni sessuali.

Tanto che non risultano affatto assenti bollenti sequenze erotiche (compreso il lesbismo) nel corso della oltre ora e quaranta di visione che, efficacemente accompagnata dalla bella colonna sonora di Bruno Nicolai e non priva di sanguinolente torture e convincenti momenti di battaglia, Sinister Film rispolvera su dvd tramite una special edition corredata, inoltre, di sezione extra comprendente quattro scene inedite, il trailer, una galleria fotografica e lo speciale di ventitré minuti Bloody Jess, nel quale Lee e Franco parlano del lungometraggio.

Il vampiro

E non è finita, perché, con galleria fotografica quale contenuto speciale, la label recupera dal dimenticatoio anche Il vampiro (1943) di Sam Newfield, concepito a basso costo sfruttando un magnifico George Zucco in un duplice ruolo.

Perché, anche conosciuta come Cyclops, il vampiro, l’operazione (girata in bianco e nero) lo vede nel ruolo di entrambi i fratelli Clayton ed Elwyn, l’uno stimato medico, l’altro uomo perverso e dedito a studi e pratiche di magia nera.

Fratelli tra i quali non è mai corso buon sangue; fino al giorno in cui il primo, esasperato dalla malvagità del secondo, decide di liberarsene eliminandolo; senza immaginare, però, di ritrovarselo davanti come fantasma pronto a rivelargli di essere un vampiro quando si reca nel suo studio con l’intenzione di distruggere manoscritti e libri.

Man mano che le cupe atmosfere garantite dalla splendida fotografia di Jack Greenhalgh (Il cavaliere della città fantasma e Il continente scomparso nello sterminato curriculum) provvedono ad accentuare il pathos e la tensione al servizio di appena sessantuno minuti totali appartenenti ad un periodo storico in cui il cinema dell’orrore, dopo il grande successo riscosso negli anni Trenta grazie al ciclo dei mostri sfornato da Universal, aveva in realtà subìto una fase di arresto, rimanendo al servizio delle grandi star (si pensi a edulcorati prodotti come Il dottor Jekyll e Mr. Hyde con Spencer Tracy) o, al contrario, della celluloide low budget.

Categoria, quest’ultima, in cui, come già accennato, rientra anche il vampire movie di Newfield, la cui uscita in home video – considerata la lunga latitanza su qualsiasi supporto tricolore – non può fare a meno di riempire di gioia qualsiasi fan dei succhiasangue o collezionista di cinematografia horror degno di tale classificazione.

Francesco Lomuscio