Stonewall è un film del 2015 diretto da Roland Emmerich. Il film racconta la sommossa avvenuta, proprio nello storico bar Stonewall Inn, nel 1969 a New York per i diritti omosessuali. Tra il racconto storico e quello nato dalla fantasia la pellicola riporta sullo schermo una lotta che ancora oggi prosegue. I moti di Stonewall segnano l’inizio di un percorso lungo e tortuoso. In ballo ci sono i diritti e la libertà dell’essere umano.
Sinossi: Fine anni Sessanta. Mandato via di casa, il giovane Danny Winters fugge a New York, lasciandosi dietro l’amata sorella. Senzatetto e indigente, stringe amicizia con un gruppo di ragazzi di strada che lo introducono allo Stonewall Inn, uno dei club della città popolato da drag queen, gay e lesbiche. Di stampo mafioso, il locale è però tutto tranne che un rifugio sicuro. Dopo aver fatto amicizia con il soave Trevor e aver attirato l’attenzione del ripugnante direttore Ed, Danny si ritrova al centro di una spirale fuori controllo quando la polizia irrompe inaspettatamente nel club, dando origine a quello che sarà ricordato nella storia come il punto di partenza del moderno movimento per la conquista dei diritti civili degli omosessuali.
Recensione: Dovrebbe essere denunciata e rimossa qualsiasi forma di razzismo nei confronti dell’essere umano. Eppure il passato e il presente che viviamo ci ricordano che ogni giorni additiamo qualcuno come diverso, lo facciamo supportati dalla legge, dalla cultura o solo dalla paura di guardarci intorno e non riconoscerci. Da molti Stonewall è stato indicato come l’inizio della lotta per i diritti omosessuali. Una rivoluzione fatta da qualche bottiglia di birra contro la polizia, da sassi contro i vetri e finalmente dalla voglia di esistere, di gridare nelle società la propria esistenza, di farsi vedere, conoscere, di farsi sentire. È stato il segno che qualcosa stava cambiando e che doveva cambiare. Il film porta sullo schermo il racconto storico e lo fa intrecciandovi alcune vicende di pura di fantasia, con personaggi mai esistiti, ma ben introdotti nell’atmosfera. Non è mai facile riportare qualcosa di storico, si potrebbe peccare di hýbris, eccedendo nella fedeltà alla realtà, o scendere del tutto in un racconto talmente distaccato dal vero da non riconoscerlo.
Stonewall mantiene un equilibrio sorprendente, camminando sul filo senza perdere mai l’equilibrio. La decisione di Emmerich di non calcare la mano non è superficialità ma solo una scelta registica di guardare la storia da un altro punto di vista. Lo fa attraverso questa cerchia di amici, lo fa trattando i loro dolori, la loro quotidianità. Lo fa mettendosi all’angolo della strada, un po’ in sordina, dalla parte di quelli che prima di scendere in piazza hanno dovuto fare i conti con i propri disastri e le proprie paure.
Un film che fa rabbia ma commuove perché raccontato con tenerezza e passione. Perfetta la scelta degli attori, impossibile non citare Jonny Beauchamp che, nonostante sia questo il suo debutto sul grande schermo, interpreta il personaggio con lo stile e la bravura dei grandi. Stonewall è un film riuscito, ovviamente non è un libro per studiare storia, forse è meglio farlo in biblioteca anzichè al cinema.
Alessandra Balla