Vi riproponiamo la recensione di La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler (Der Untergang), film del 2004, diretto da Oliver Hirschbiegel. Il film è stato recentemente rilanciato su Raiplay. Vi basterà iscrivervi per vederlo gratuitamente.
La trama
La vicenda si svolge durante gli ultimi 10 giorni di vita di Adolf Hitler, a partire dal suo cinquantaseiesimo compleanno, il 20 aprile 1945, fino al suicidio nel bunker di Berlino durante l’ultima battaglia, pochi giorni prima della resa incondizionata della Germania.
Il dittatore, ormai fuori controllo, rifiuterà ogni trattativa nonché qualsiasi ipotesi di resa, nell’intento di trascinare nel baratro in cui egli stesso intende precipitare sia il paese che l’intero popolo tedesco. A nulla varranno le suppliche del generale Helmuth Weidling, comandante della piazza di Berlino, e dell’SS Wilhelm Mohnke, di fare evacuare la città dal personale non idoneo al combattimento. A questi si aggiungerà l’architetto del regime nonché Ministro degli armamenti, Albert Speer, rifiutandosi di eseguire l’assurdo ordine di distruggere ogni struttura civile.
La caduta del regime
Gli ultimi giorni di vita del Führer saranno una serie di ordini e di prospettive tanto inutili quanto irrealizzabili. A dispetto delle comunicazioni che continuano ad arrivare dal fronte, ogni momento più vicino al bunker; egli rimarrà sordo ai timidi suggerimenti degli ufficiali del suo stato maggiore. Mentre la fine si avvicina, la follia si impadronirà di tutto l’ambiente che lo circonda. L’inutile massacro del Volkssturm. La fucilazione del cognato di Eva BraunHermann Fegelein, ufficiale delle SS e braccio destro di Heinrich Himmler, colpevole della volontà di aprire trattative con gli Alleati. L’infanticidio praticato da Magda Goebbels nei confronti dei sei figlioletti che non devono sopravvivere alla morte del Führer. Nel crescendo che egli stesso auspicava in caso di sconfitta, dopo essersi unito in matrimonio con Eva Braun, Hitler si suiciderà insieme alla moglie, non prima di avere dato ordine di dare alle fiamme le loro spoglie.
La narrazione
La voce del racconto, nell’inizio e nella fine, è della ex-segretaria di Hitler Traudl Junge, al servizio del Führer dal novembre del 1942. Alla fine della guerra, venne assolta in quanto classificata: “collaboratrice giovanile”. Prima dei titoli di coda, conosceremo le vicende personali, successive alla fine delle ostilità. La sorte dei generali rimasti accanto ad Hitler, gli occupanti del bunker e tutti i suoi più stretti collaboratori.
Il film è ispirato da due libri: La disfatta, scritto da Joachim Fest storico del Terzo Reich ed autore di biografie su Hitler. Fino all’ultima ora, diario di Traudl Junge stessa.
La caduta è stato girato in Baviera, mentre le riprese degli esterni sono state effettuate in Russia, a San Pietroburgo.
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