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Codice Genesi

«”Codice Genesi” segna il ritorno, dopo quasi dieci anni, nelle sale cinematografiche, dei fratelli Hughes , con un lungometraggio atipico, mistico, fuori dagli schemi standard dei film d’azione».

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In un non troppo lontano futuro, in una terra resa deserta, arida, ricoperta di cenere da un’imprecisata guerra, viaggia un uomo con un unico obiettivo, portare il libro che ha con sé ad ovest.

Codice Genesi (il titolo originale è The Book of Eli) segna il ritorno, dopo quasi dieci anni, nelle sale cinematografiche, dei fratelli Hughes (From hell, la vera storia di Jack lo squartatore uscì nel 2001), con un lungometraggio atipico, mistico, fuori dagli schemi standard dei film d’azione.  La pellicola è fortemente debitrice degli scenari post-apocalittici conosciuti in film come Interceptor, o nei manga di Ken il guerriero ma, grazie all’attenzione posta ai dettagli dagli autori, riesce a scavarsi una dimensione a sé stante, mostrandoci, attraverso la difficile ricerca del protagonista di una gestualità quotidiana appartenente al mondo di prima (pre-apocalittico), la volontà di mantenere un’integrità lontana, in netta contrapposizione con l’imbarbarimento del tempo rappresentato, senza scadere in un’eccessiva retorica. Un western postmoderno, dove la figura dolente dell’eroe cooperiano si staglia su un orizzonte fatto di dense nubi e sabbia, avvolto da una luce cangiante che tutto illumina e acceca.

Il misterioso protagonista della pellicola, Eli (Denzel Washington), è un viaggiatore, un guerriero che, suo malgrado, deve sopravvive a tempi difficili, pur di riuscire a concludere il proprio cammino, non privo di rischi. I primi minuti del film riescono ad introdurre perfettamente Eli, scaltro, intelligente, equipaggiato d’armi rudimentali e di una grande forza di sopravvivenza, ma allo stesso tempo non offrono nessun dettaglio del passato del protagonista o del mondo ostile che lo circonda, lasciando allo scorrere della narrazione l’aggiunta di tasselli rivelatori della sua missione.

Nel suo viaggio di fede, Eli dovrà affrontare il male, incarnato nello specifico dalla figura di Carnegie (Gary Oldman), governatore di una città, uno degli ultimi uomini del mondo di prima, come esso stesso si definisce; Carnegie comprende il valore, tanto potente da costituire la causa scatenante della guerra, del libro di Eli, e cercherà d’impossessarsene in tutti i modi per i suoi scopi di dominio. Eli e Carnegie non sono altro che due facce della stessa medaglia, la rappresentazione di come uno strumento in mano agli uomini possa essere, contemporaneamente, simbolo di speranza e di distruzione.

Enzo Pompeo