Neve è un film di Stefano Incerti. Con Roberto De Francesco, Esther Elisha, Massimiliano Gallo, Antonella Attili, Angela Pagano, distribuito da Microcinema in uscita giovedì 11 dicembre 2014
Sinossi
Neve racconta di un uomo in viaggio a bordo di una station wagon verde. Alla ricerca di qualcosa, forse la refurtiva di una rapina dimenticata. Una donna dalla pelle scura, scaricata e poi inseguita da un piccolo gangster, cui forse ha sottratto qualcosa di grosso. Donato decide di soccorrere Norah, e portarla con sé lungo un tratto del suo misterioso percorso. Norah non si allontana mai da Donato, fino a scoprire le vere ragioni della sua ricerca… L’incontro casuale di due vite “con le spalle al muro”. Sullo sfondo, una provincia italiana che si stenta a riconoscere. Un paesaggio senza luoghi, perennemente imbiancato dalla neve.
Recensione
La neve scende così, a volte calma, a volte impetuosa. Copre ricordi e passioni, sbianca le ombre annerite dal tempo e nasconde i difetti. Sembra quasi una cantilena cha arriva da lontano, fredda e gelida sulle cose non dette, i dolori, le distanze e la speranza di una vita diversa.
Il ritmo del film di Stefano Incerti è scandito da questa neve che copre i vetri delle macchine e le solitudini dei passanti. Neve, questo è il titolo del noir italiano che come terzo protagonista sceglie proprio il candore, per niente pulito, ma ostile e opprimente, di mille granelli gelati. La storia è quella di un uomo in possesso di un segreto e alla ricerca di una via d’uscita e quella di una donna dalla pelle scura pronta a sfuggire da un destino imposto. Ognuno dei due è alla ricerca di qualcosa, forse solo di una speranza. A bordo della sua station wagon verde l’uomo, proprio durante il suo viaggio, incontrerà la donna che sfugge da un piccolo gangster. Inganni, bugie, traffici illeciti e una refurtiva perduta. I due finiranno per cercare insieme quello che manca senza accorgersi che il vuoto e le distanze create dalla neve hanno toccato anche loro. Il perno su cui ruota l’intera vicenda non è solo la neve, ma una cospicua somma di denaro che rappresenta il punto di svolta nella vita dei due protagonisti. Con il sottofondo di questi temi la vicenda si snoda in punta di piedi. Lo stile è asciutto, con immagini brevi e scarno di dialoghi. Il ritmo è lento e il più delle volte pacato, capace di un’introspezione che fa emergere a sorsi la psicologia dei protagonisti.
Un noir delicato, velato da una nebbia di mistero di colore bianco. Peccato che la neve non riesca a coprire i vuoti di cui la pellicola spesso è malata. Sembra quasi di essere spettatori davanti ad una finestra, in più punti non c’è coinvolgimento, passione, osmosi necessaria tra trama e personaggi, film e spettatore. Si è lì alla ricerca di qualcosa, fermi immobile e con le mani gelate. Ci si sente quasi assiderati, con l’incapacità di muoversi. Il dramma, quello vero, arriva come uno schiaffo in faccia nel finale, un finale che riempie quel vuoto statico che si era precedentemente creato. Allora sì che si sente il freddo pungente di questa neve, sì che la si vede scendere come una bufera. Se l’intera pellicola avesse avuto la forza e il coraggio del finale, Neve da noir silenzioso si sarebbe trasformato in un caldo abbraccio, uno di quelli dove ci si può scaldare anche le mani gelate dal troppo freddo.