Per chi ancora non lo avesse visto e per chi eccezionalmente vorrebbe rivederlo in “macro” visione sul grande schermo, domani 20 Novembre nella Sala Cinema del Palazzo delle Esposizioni di Roma verrà proiettato Pi Greco – Il Teorema del Delirio (USA, 1998, 85′).
Definito dal New York Time “A bizzarre and ingeniously paranoid Thriller”, vincitore del Premio alla Regia al Sundance Film Festival 1998, l’esordio travolgente di Darren Aronofsky è un sci-fi che punta al trascendente, come le ricerche matematiche dell’eccentrico protagonista, convinto che tutto si spieghi attraverso i numeri, anche l’essenza di Dio.
Soggetto originale, trama intrigante e follemente ben sviluppata, sceneggiatura notevole così come regia e fotografia, fanno di Pi Greco un film assolutamente consigliato, in cui il bianco e nero contrastato, le riprese ipercinetiche di Aronofsky, il montaggio “hip hop” (a tratti) frenetico e la colonna sonora futuristica di Clint Mansell, collante perfetto tra immagini e musica elettro-techno, compongono un viaggio alienante attraverso il genio e la disperazione.
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti!
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Il film sarà proiettato all’interno della rassegna cinematografica “Tutti i Numeri del Cinema” che proseguirà fino al 27 novembre.
“È inutile negarlo: per la maggior parte di noi la matematica è stata e resta l’incubo scolastico per eccellenza. Nel nostro quotidiano, totalmente informatizzato, i numeri restano un mistero per la nostra percezione. Il cinema si è impossessato di questa straordinaria contraddizione – quasi un trauma irrisolto dell’uomo contemporaneo – e ha riempito di numeri, geni matematici ed enigmi da risolvere alcune delle migliori pellicole degli ultimi decenni. Contribuendo così a ricucire il nostro rapporto con i numeri, opere di straordinaria fantasia narrativa e visiva hanno raccontato menti geniali e creative – tra grandi scienziati, pensatori e ragazzi prodigio – e menti distruttive o criminali, guidate da logiche irregolari, come rompicapi matematici all’apparenza indecifrabili. La matematica al cinema ha liberato la sua capacità fantastica e, attraverso il caos dell’umano agire, prefigura scenari di futuri possibili. E ora, in sala si fa buio, come in un incubo matematico… ma state tranquilli è solo grande cinema!”
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