Julia Ducournau sembra pronta a spingersi ancora oltre con Alpha, il suo terzo lungometraggio. Dopo aver conquistato pubblico e critica con Raw e Titane. La regista francese, vincitrice della Palma d’Oro, ha costruito la propria carriera sull’uso del body horror come strumento narrativo e metaforico, ma le prime reazioni al nuovo film suggeriscono un’opera ancora più complessa e radicale.
Protagonista è Mélissa Boros, al suo debutto, nei panni di Alpha, una tredicenne che cresce in un mondo segnato da un virus misterioso trasmesso dal sangue. La malattia trasforma le persone in figure rigide, quasi scultoree, che espellono sabbia argillosa invece di aria. In questo contesto apocalittico e inquietante, Alpha sembra conoscere i pericoli che la circondano, ma decide comunque di oltrepassare un confine: durante una festa in casa, tra musica dei Portishead e un’atmosfera carica di tensione, si fa tatuare una grande “A” sul braccio utilizzando una siringa condivisa.
Trauma, corpo e memoria nel nuovo film di Ducournau
Il peso delle conseguenze emerge quando la madre di Alpha, interpretata da Golshifteh Farahani, medico impegnato ogni giorno a curare i malati, scopre il tatuaggio e costringe la figlia a sottoporsi ai test. L’attesa del risultato diventa il cuore emotivo del film, mentre nella vita della ragazza riappare lo zio Amin (Tahar Rahim), segnato dalla dipendenza da eroina e da una lunga assenza. La sua presenza accentua il senso di precarietà e rafforza l’allegoria, rendendo ancora più esplicito il riferimento all’AIDS, tema che Ducournauaffronta intrecciandolo ai ricordi dell’infanzia di Alpha.
Presentato in anteprima al Festival di Cannes, Alpha vanta anche la presenza nel cast di Emma Mackey, Finnegan Oldfield e Louai El Amrousy. Il trailer diffuso da Neon, accompagnato da The Mercy Seat di Nick Cave and the Bad Seeds, restituisce un tono cupo e sorprendentemente solenne, una scelta che ha colpito molti critici.
In un’intervista a Vanity Fair, Ducournau ha spiegato di aver sentito il bisogno di allontanarsi dalla propria “zona di comfort”, cercando una maggiore esposizione emotiva e una vulnerabilità più diretta. Un percorso che, a suo dire, non ha fine e che rappresenta l’essenza stessa del suo cinema. Alphaarriverà nelle sale statunitensi il 27 marzo 2026, promettendo di mostrare un volto inedito e ancora più sincero della regista.