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‘9-1-1: Nashville’: emergenze tra spettacolo e realtà

Si allarga l'universo. Dopo la serie madre e un primo spin-off (9-1-1: Lone Star), ne troviamo un secondo nel cuore del Tennessee, a Nashville.

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Don Hart (Chris O'Donnell) e Ryan (Michael Provost) in una scena di 9-1-1: Nashville © 20th Television

Il 3 dicembre 2025 è uscito su Disney+ il secondo spin-off nato dall’universo 9-1-1. Dalla serie-madre drammatico-poliziesca 9-1-1, sviluppatasi nell’arco di 9 stagioni (2018-2026) e ambientata a Los Angeles, si sono staccate due costole che mantengono un simile schema ma con diverse ambientazioni. La prima, 9-1-1: Lone Star (2020-2025) con 5 stagioni e con lo sfondo texano di Austin; la seconda, 9-1-1: Nashville, alla sua prima stagione, si sposta, come già capiamo dal titolo, nel Tennessee.

A metà strada

9-1-1: Nashville sembra scegliere un registro narrativo ibrido per ciò che è già stato visto nelle altre due serie Tv. Nella serie originale troviamo un cast corale, una dimensione collettiva in cui nessun protagonista svetta davvero rispetto agli altri. Da questa coralità si era passati a una dimensione più individualista nel primo spin-off (come si evince dal titolo, Lone Star). In questo caso le vicende seguivano il capitano Owen Strand (Rob Lowe) che, insieme al figlio, si trasferisce da New York ad Austin. Infine, appunto, 9-1-1: Nashville: qui il registro narrativo non è corale ma non ha nemmeno una centralità eroica. Il capitano Don Hart (interpretato da Chris O’Donnell, celebre in Scent Of A Woman, adesso personaggio prevalentemente televisivo) funge da perno centrale attorno al quale si sviluppano le vicende familiari e le emergenze lavorative. La famiglia e la squadra, la casa e la caserma 113.

Il capitano Don Hart (Chris O'Donnell) in una scena della serie © Don Hart (Chris O'Donnell) e Ryan (Michael Provost) in una scena di 9-1-1: Nashville © 20th Television

Il capitano Don Hart (Chris O’Donnell) in una scena della serie © 20th Television

La famiglia Hart

9-1-1: Nashville si inserisce nel suo universo narrativo con il giusto mix di quotidianità sociale e familiare, mescolate con il giusto dosaggio di adrenalina. Il centro emotivo che cattura l’attenzione dello spettatore, come già scritto, è il capitano Don Hart e vediamo riproporre lo schema già utilizzato nel primo spin-off, dando centralità al rapporto con il figlio Ryan (Michael Provost). Quest’ultimo gioca il doppio ruolo di figlio e tenente del Nashville Fire Department, amplificando così la tensione del rapporto con il padre-capitano nel corso della narrazione. Una tensione che sembra subito oggetto di un’escalation con l’introduzione del personaggio di Blue (Hunter McVey): figlio che Don ha avuto da una seconda relazione, durante un periodo di separazione dalla moglie.

Blue Bennings (Hunter McVey) in una scena di 9-1-1: Nashville © Il capitano Don Hart (Chris O'Donnell) in una scena della serie © Don Hart (Chris O'Donnell) e Ryan (Michael Provost) in una scena di 9-1-1: Nashville © 20th Television

Blue Bennings (Hunter McVey) in una scena di 9-1-1: Nashville  © 20th Television

La Caserma 113

La serie guida il doppio binario narrativo, ovviamente, e alla realtà familiare di Don, del figlio Ryan e della la moglie Blythe (Jessica Capshaw), affianca anche le loro dinamiche lavorative. Le vicende e le emergenze della Caserma 113 sono il fulcro del flusso adrenalinico che accompagna lo spettatore. Un flusso costante ma altrettanto vario, seguendo pericoli potenzialmente letali e catastrofici ed altre urgenze più raccolte e che possono presentare anche sviluppi che sembrano sconfinare nel grottesco. La serie flirta continuamente con il confine sottile tra tensione reale e la spettacolarizzazione del pericolo.

Un’emergenza continua

Il pilot sceglie di costruire la propria identità attorno a una doppia scala di pericolo. Da una parte l’emergenza reale, potenzialmente catastrofica, rappresentata dall’arrivo del tornado; dall’altra una serie di interventi quotidiani che sfiorano il limite della stravaganza. È in questo scarto che la serie rivela una sorta di leggerezza. Se da un lato l’accumulo di tensione riesce a sostenere il ritmo narrativo, dall’altro alcune situazioni sembrano più pensate per stupire che per raccontare. Il risultato è una serialità che si impegna, almeno nel primo episodio, a trovare un equilibrio stabile fra la realtà di una caserma dei vigili del fuoco e lo spettacolo puro. Un equilibrio che, in ogni caso, contribuisce a collegare il fronte lavorativo e la quotidianità familiare dei personaggi.

Un’identità ancora in costruzione

Nel suo episodio pilota, 9-1-1: Nashville non appare ancora come una serie pienamente compiuta, com’è ovvio che sia, ma trasmette comunque la sensazione di un work in progress. Sceglie da subito come accumulare stimoli, personaggi, linee narrative che troveranno sviluppi in seguito. Mostra, dunque, un pieno potenziale che oscilla tra le emergenze e lo spettacolo, cercando di sfruttare anche le tensioni familiari per il flusso narrativo. Un’apparente instabilità da cui in seguito può scaturire l’interesse dello spettatore.

9-1-1: Nashville

  • Anno: 2025
  • Durata: 42'
  • Distribuzione: Disney+
  • Genere: Poliziesco
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Brad Buecker
  • Data di uscita: 03-December-2025