‘The Abandons’, il western nudo e crudo à la Kurt Sutter

Il western al femminile: una potente famiglia di magnati pesta i piedi a una vedova che protegge i suoi quattro randagi. Kurt Sutter di Sons of Anarchy (2008-2014) è firmatario di una storia cruda e antagonista del classico film da Frontiera, ambientata alle soglie della Guerra civile americana.

La serie The Abandons in sette episodi è uscita su Netflix il 4 dicembre.

The Abandons e due attrici d’eccezione

Fiona Nolan – la Lannister “regina” de Il Trono di Spade, Lena Headey – è vedova, promessa a un piccolo pezzo di terra dell’Oregon che governa insieme ai suoi quattro figliastri. I cinque sono lo zoccolo duro che nemmeno Constance Van Ness riesce a ferrare. Constance – Gillian Anderson, che in X-Files era l’agente FBI Dana Scully – matriarca di un’importante famiglia europea la cui ricchezza deriva dalle miniere che compra, è egoista e lussuriosa. Fiona è violenta e incauta. Da bugia nasce bugia, e il tradimento, la frode, i raggiri non riportano in vita i morti.

La proprietà Nolan giace sopra una miniera d’argento. Ça va sans dire – i Van Ness tenteranno ogni mezzo per far crollare loro la terra sotto i piedi.

Perché uccidere un cane

Spietato melodramma di una vita da casa nella prateria, The Abandons intreccia i destini di due famiglie protettive, ma consumate dall’interno da drammi, bugie e sentimenti clandestini. Da una parte, una madre – Anderson – investiga sul figlio scomparso, ostentando pudore mentre la sua furia monta; dall’altra, una vedova nera e sterile – Headey – che tesse la propria tela controvento.

La violenza è “terza” padrona della serie, che apre sulla morte di un cane. Pur perdendosi, verso la fine, un po’ del suo retrogusto amaro, il sangue macchia entrambe le casate, rivali estranee in un contesto urbano – la località assente su qualsiasi mappa è Angel’s Ridge. The Abandons è un western che rinnega le ampie vallate, le dune rocciose e gli stivali impolverati, artefici di una iconografia del genere. Al loro posto, locande, chiese e camere da letto. Raro qualche scorcio erboso. Unendosi così all’Olimpo dei più recenti esperimenti revisionisti: American Primeval (2025, Peter Berg), Godless (2017, Steven Soderbergh, Scott Frank).

Nella piccola cuna di Angel’s Ridge, uccidere un cane potrebbe diventare la normalità.

Timorati di Dio

La serie scritta da Kurt Sutter – prodotta da Sutter Ink (Sons of Anarchy; Mayans M.C., 2018-2023) – vorrebbe essere un plauso al vecchio western. Ma forse Sutter ha peccato di hybris, fatto che l’ha reso un timorato di Dio.

Ha rinunciato a fare il botto, pubblicando una serie monca (gli episodi, che sono ad ora sette, dovevano essere dieci in origine) e, per questo, un sole irraggiungibile che gli ha sciolto le ali appena vi è volato vicino. Di Sutter, visti alcuni dei lavori precedenti – The Bastard Executioner, 2015 –, è noto l’uso in scena di una violenza quasi profetica, capace di dettar legge. La prova del nove è stata The Abandons, serie che dà a ciascun personaggio un connotato violento, visibile o dormiente, ma che, al fischio di Sutter, subito si scatena.

Un Icaro con le ali spezzate, lo showrunner si rivede in dei protagonisti i quali, dietro la maschera bruta, coltivano coscienziosi la fede in Dio. Volendo applaudire il western, Sutter ha finito per applaudire se stesso, senza rendersi conto, forse, della terribile botta che si sarebbe preso cadendo.