Due amici, il primo ricchissimo e alcolizzato (Robert Stack), il secondo virtuoso e generoso (Rock Hudson), sono innamorati della stessa donna (Lauren Bacall). Costei sceglie il primo, che si mette a rigare diritto; ma quando lui scopre di non poter avere figli torna di nuovo a bere. Invece la moglie aspetta un bimbo e il sospetto che sia dell’amico rode il marito.
Douglas Sirk e i suoi film melò hanno segnato un’epoca nella storia del cinema. Hanno influenzato registi come Todd Haynes, il cui capolavoro Lontano dal Paradiso ne riprende lo stile e le tematiche.
Come le foglie a vento è uno dei maggiori successi di Sirk. Come tutti i suoi film, non invecchia e resta ancora oggi attuale nei temi e nei rapporti tra i personaggi.
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Scopri Come le foglie al vento, Il capolavoro senza tempo di Douglas Sirk, intrecci familiari, gelosie e desideri in un film senza tempo.
L’eleganza di Come le foglie al vento
Uno dei più raffinati intrecci sentimentali di Sirk combina attrazioni improvvise, nostalgie d’infanzia, dinamiche familiari irrisolte, gelosie e desideri di rivalsa.
La direzione fotografica privilegia una tavolozza cupa, dominata da neri profondi e blu notturni. L’atmosfera è densa e soffocata, in sintonia con il turbamento dei protagonisti.
La regia e il montaggio mantengono l’eleganza classica di Sirk, ma si aprono a momenti perturbanti. L’incipit mostra inquadrature basse e minacciose, mentre la celebre caduta dalle scale si alterna a un ballo ironico e leggero.
Le lunghe soste della macchina da presa sui volti aumentano la tensione emotiva e valorizzano le interpretazioni. I campi medi trasformano gli spazi in luoghi che riflettono stati d’animo e fratture interiori.
La colonna sonora, intrisa di una malinconia persistente, raggiunge uno dei vertici espressivi nella sequenza dell’albero intagliato, rendendo palpabile il dolore del ricordo.
Tra i principali pregi di questo film c’è il modo in cui riesce a spiegare ogni punto di vista dei personaggi senza ricorrere a lunghe scene espositive: dissemina piccoli frammenti delle vite di ciascun personaggio e lascia allo spettatore la possibilità di decidere chi sia veramente quel personaggio e come pensi.

Come le foglie al vento
Interpretazioni eccelse
Come in ogni interpretazione che l’ha resa un’icona, Lauren Bacall cattura immediatamente lo sguardo: la sua presenza scenica domina ogni inquadratura, e qui offre una delle sue prove più sfumate e incisive.
Il suo carisma naturale, unito a una recitazione misurata ma carica di sottintesi, finisce per eclissare con eleganza sia Hudson sia Stack, senza però imporsi come fulcro emotivo attorno a cui ruotano le dinamiche del film. Infatti, il film si concentra più sul rapporto tra Kyle (Stack) e Mitch (Hudson), mostrando come la gelosia e l’angoscia porti alla distruzione dell’individuo.
Decisiva risulta anche la scelta registica di avviare la narrazione in medias res, immergendo lo spettatore in un clima di incertezza che si chiarisce gradualmente.
Il ricorso a un flashback ingegnosamente racchiuso negli spazi della dimora che accoglie i protagonisti conferisce alla struttura narrativa una complessità stratificata.
Questo dispositivo non solo accentua l’alone di mistero, ma permette di orchestrare una progressione drammatica densa di tensione, capace di alternare rivelazioni e bruschi scarti emotivi senza perdere coesione.
Suspense equilibrata
Nonostante la presenza costante di elementi di suspense, questi non soffocano mai il cuore del racconto; al contrario, lo accompagnano con equilibrio.
Sirk riesce a firmare un melodramma intriso di tragica intensità e sorprendente sincerità, scavando con attenzione nelle fragilità, nelle contraddizioni e nei desideri dei personaggi.
Il risultato è un affresco emotivo che evita tanto il languore melodrammatico quanto la semplificazione psicologica.
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