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Medfilm Festival

‘Per Bruixa i Metzinera’, la fiamma del mito

Un viaggio intenso nelle radici e nel potere femminile dei Pirenei

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La narrazione cinematografica contemporanea si arricchisce di un gioiello visivo e tematico con Per Bruixa i Metzinera (L’Eco della Strega), il cortometraggio diretto con sensibilità e vigore da Marc Camardons. Questo lavoro d’esordio, frutto eccellente della Scuola Superiore di Cinema e Audiovisivi della Catalogna (ESCAC), ha già conquistato i riflettori internazionali grazie alla selezione a La Cinef del Festival di Cannes. La sua presenza al prestigioso Med Film Festival di Roma conferma lo spessore dell’opera, proiettando il cinema catalano in una dimensione mediterranea essenziale. Camardons invita lo spettatore in un viaggio caldo e avvolgente, eppure inquietante, tra le vette dei Pirenei, un luogo dove la storia popolare respira ancora tra le nebbie. Un’operazione culturale che merita l’attenzione più profonda, un corto che non solo si guarda, ma si sente.

La nebbia e il fuoco

Il cortometraggio Per Bruixa i Metzinera è ambientato nei Pirenei catalani. Il contesto è austero e profondamente tradizionale. La narrazione si sviluppa attorno a Cebriana, una taglialegna, che altera la quiete locale con una singolare dichiarazione. La protagonista afferma di aver visto un inspiegabile e violento fuoco, divampato sulla montagna durante la notte di lavoro. Un’ispezione successiva non riscontra tracce materiali. Non ci sono ceneri, né fumo che possa confermare l’evento. Questo cortocircuito crea scetticismo. La comunità ristretta mantiene un silenzio ostinato. E di fronte al dilemma, interviene la Padrina, un’anziana depositaria della saggezza ancestrale. È legata alla pratica delle erboriste locali, note come trementinaires. La Padrina incoraggia la giovane a trascendere la percezione visiva e le chiede di cercare l’origine del fenomeno. Non è nella fisica del fuoco, ma nel retaggio simbolico delle leggende. Tale inchiesta conduce Cebriana a una riscoperta identitaria, riconnessa alla memoria popolare.

Intensità e memoria

Il successo emotivo del cortometraggio si deve in gran parte alla potenza espressiva e al rigore del suo cast. Karin Barbeta, nei panni di Cebriana, offre una performance di rara intensità, capace di trasmettere sfumature complesse e sfuggenti con lo sguardo. La sua espressività è eccellente, fungendo da filtro attraverso cui lo spettatore vive il disorientamento e l’urgenza spirituale della giovane taglialegna. I suoi occhi portano il peso della visione e della solitudine, incarnando perfettamente la lotta di chi è in bilico tra il raziocinio e il fascino arcano dell’ignoto. Accanto a lei, Neli Lladó nel ruolo della Padrina, agisce come l’àncora terrena e ancestrale della narrazione. La sua presenza scenica è calma, imponente, ricca di una sapienza antica e profonda, che non ha bisogno di gridare per farsi ascoltare. Lladó non si limita a recitare: è la memoria vivente dei Pirenei, una guida silenziosa che apre porte invisibili nel mondo interiore della nipote, conferendo al corto una necessaria solidità drammatica.

Un cinema d’autore, caldo e austero

Dal punto di vista stilistico, la regia di Marc Camardons si rivela matura e sorprendentemente calibrata per un’opera di tale portata emotiva e risonanza. Le riprese, curate con estrema attenzione dal direttore della fotografia Jaume Roma, prediligono una fotografia calda ma al contempo austera, che esalta la bellezza aspra e selvaggia del paesaggio montano catalano, restituendone la sua essenza più profonda. L’uso attento della pellicola in 16mm e della luce naturale trasforma la montagna non in un semplice sfondo narrativo, ma in un vero e proprio personaggio vivo, quasi minaccioso, carico di presenze ancestrali. Camardons abbraccia con successo il realismo magico, un veicolo narrativo perfetto per esplorare l’ambiguità e il tema profondo della fede popolare. Il ritmo è costantemente meditativo, quasi rituale; le inquadrature precise e le transizioni fluide mantengono la tensione costante, ma permettono allo spettatore di respirare l’aria fredda e pura dei boschi. Questo stile visivo rafforza notevolmente l’atmosfera magica del racconto con grande efficacia espressiva.

Riscoprire il femminile mitologico

Il cortometraggio trascende la semplice cornice del genere e offre una riflessione profonda sul ruolo della donna nella memoria rurale. Per Bruixa i Metzinera accende un faro su come la società, storicamente e ancora oggi, gestisce l’ignoto e il potere femminile. Il titolo stesso è un diretto riferimento alle condanne per stregoneria, un monito al passato. Le figure di Cebriana e della Padrina non sono semplici personaggi, ma archetipi: la giovane che interroga il futuro e l’anziana che custodisce la tradizione. Il film esplora come il folklore catalano abbia mitizzato queste figure, spesso etichettandole come “streghe” o “avvelenatrici” per la loro connessione con la terra e le erbe. Camardons invita a rileggere queste figure come custodi del sapere, ribaltando l’antica accusa in un moderno inno alla saggezza femminile.

Un viaggio necessario nell’anima

Per Bruixa i Metzinera si impone dunque come un’opera fondamentale e necessaria nel panorama della cinematografia europea. Il film non fornisce risposte semplici né immediate sulla natura del fuoco visto da Cebriana; anzi, lascia volutamente l’ambiguità, rendendo l’esperienza dello spettatore molto più ricca, stimolante e personale. La sua forza risiede proprio in questa rara capacità di far convivere il mito antico con un dramma psicologico e familiare intensissimo. Marc Camardons dimostra di possedere una mano ferma e uno sguardo incredibilmente sensibile, guidandoci attraverso i misteri della Catalogna rurale con grande rispetto e una maestria ineccepibile. Dalla selezione a Cannes all’approdo al Med Film Festival, questo cortometraggio è una promessa mantenuta, un pezzo di cinema che brucia a lungo nella memoria emotiva. Un invito sentito a riscoprire le radici e il potere inespresso che la natura custodisce.

Per Bruixa i Metzinera

  • Anno: 2025
  • Durata: 24'
  • Distribuzione: ESCAC Films
  • Genere: cortometraggio
  • Nazionalita: Spagna
  • Regia: Marc Camardons