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‘The Tale of Silyan’: una cicogna, un uomo e il documentario più bello dell’anno

Il trailer di uno dei documentari più apprezzati dell'anno in arrivo nelle sale

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National Geographic ha svelato il primo trailer di The Tale of Silyan, che è già stato acclamato come uno dei documentari più poetici dell’anno.

Diretto da Tamara Kotevska, la regista candidata all’Oscar per Honeyland, il film racconta una storia così tenera e mitica da sembrare quasi impossibile, finché non ci si rende conto che è completamente vera.

Un’amicizia nata dalla solitudine

Ambientato nella tranquilla e ventosa campagna della Macedonia del Nord, The Tale of Silyan segue Nikola, un anziano contadino abbandonato mentre la sua famiglia emigra in Germania in cerca di lavoro. Solo e di fronte al crollo del suo mondo, Nikola trova un’improbabile compagna in una cicogna ferita, salvata da un mucchio di rottami metallici vicino alla sua fattoria.

Ciò che inizia come un atto di cura si evolve lentamente in un legame profondo: uomo e uccello, due esseri solitari che affrontano insieme la sopravvivenza. La loro compagnia diventa una meditazione sull’appartenenza, la resilienza e la quieta bellezza della connessione in un mondo in rapido cambiamento.

Quando la vita diventa folklore

Ciò che rende straordinario The Tale of Silyan è la naturalezza con cui la vita reale rispecchia la leggenda. Il film riecheggia una secolare fiaba macedone su un figliol prodigo che, dopo anni di allontanamento, torna a casa sotto forma di cicogna per ricongiungersi con il padre.

Kotevska, nota per il suo occhio attento all’umanità e al delicato equilibrio della natura, non si è mai prefissata di ricreare un mito. Ha iniziato a documentare la famiglia di Nikola molto prima dell’arrivo della cicogna: il suo intento originale era quello di catturare gli effetti della globalizzazione e delle migrazioni sulla Macedonia rurale.

Poi la vita è intervenuta. Un uccello ferito è calato nella solitudine di Nikola e una favola ha preso forma.

Da Honeyland a Silyan: la visione di Tamara Kotevska

Con Honeyland, Kotevska ha esplorato la fragile armonia tra esseri umani e natura. Con The Tale of Silyan, va più a fondo, trovando la trascendenza nei più piccoli gesti di cura, nel ritmo sacro della coesistenza.

Girato in due anni e mezzo, il documentario fonde l’osservazione naturalistica con la risonanza folkloristica, fondendo realismo cinematografico e intimità mitica. La telecamera di Kotevska è paziente e riverente, catturando le mani segnate dal tempo di Nikola, il lento battito d’ali della cicogna e la quiete inquietante e senza tempo delle pianure macedoni.

Uno scorcio dell’eterno

Più che un documentario naturalistico, The Tale of Silyan è un’elegia: una storia d’amore, di perdita e di come ci aggrappiamo a un significato quando tutto il resto ci sfugge.

Ci ricorda che i miti che ereditiamo vivono ancora tra noi, svelandosi silenziosamente negli angoli più inaspettati della terra.

The Tale of Silyan uscirà in sale selezionate il 28 novembre, per gentile concessione di National Geographic Documentary Films.

 

 

Fonte: IndieWire