‘Mix Estate ’83’, sulla strada verso l’ignoto

Programmato per il 26 ottobre per il pubblico di Alice nella Città – Festa del Cinema di Roma, il cortometraggio Mix Estate’83 è in concorso per il premio Onde Corte – Panorama Italia Academy.

Mix Estate ’83 è scritto e diretto da Cristian Vassallo che ne cura anche la fotografia. Interpretato da Lorenzo Casti e Alexia Cozzi il cortometraggio è stato prodotto dalla NABA di Milano.

Mix Estate ’83, la storia.

Un giovane guida un’auto attraverso l’appennino abruzzese. Durante una sosta, scorge una ragazza sulla riva di un lago. Le offre un passaggio verso una meta che la stessa giovane donna non intende specificare. Contrariato e a disagio per l’indeterminatezza del loro itinerario e per la povertà d’informazioni che riceve dalla donna, l’uomo prova a obbiettare ma ciò provoca la secca irritazione di lei che fa fermare l’auto per scendere e andarsene.

Solo nella sua auto, in un luogo sperduto che egli non conosce, il giovane si rimette in viaggio, ma anziché andarsene per la sua strada, si mette sulle tracce di lei, chiede in giro, interroga gli abitanti di un borgo fino a quando raggiunge la riva del mare. È lì che la ritrova ed è lì che le restituisce la musicassetta che lei aveva lasciato in macchina. L’ostinato silenzio della donna non si rompe neanche quando l’uomo le dichiara il suo interesse. Egli accetta però l’invito di lei a seguirla e i due  proseguono il viaggio in una direzione del tutto inaspettata.

«Due persone per conoscersi non devono per forza dirsi qualcosa».

Mix estate ’83 è uno dei corti realizzato da Vassallo nell’ambito dell’attività didattica della Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, forse il suo saggio di diploma. Non presenta ingenuità o imprecisioni dettate dall’inesperienza. Ma non fa neanche gridare al prodigio. Si presenta nebuloso nella storia e nel suo significato, frugale nella regia, spoglio nella messa in scena. Ma nonostante questo c’è un contenuto tanto sostanziale quanto indeterminato. Una sostanza celata nella confezione che illustra il viaggio solitario di un uomo in auto, una musica d’antan, l’ultima neve della stagione, una natura sconfinata, l’attrazione, la solitudine, la giovinezza e la voglia di esplorare il mondo. Con tanto di acqua. Regina dei simboli positivi che riempie di significato e concretezza ciò che appare invece come la coscienza di un sogno che non sa di essere sogno.