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Giornate del Cinema Muto | Pordenone Silent Film Festival

Billy West e Oliver Hardy insieme: baci rubati e corse impazzite

La magia di una sala piena di persone vive che riportano in vita i morti: non è una séance, è il Pordenone Silent Film Festival 44!

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Tutti fuori dalla sala principale del Verdi parlano. Di che cosa parlano? Di Cinema. Anche di Charlie Chaplin. ‘Ma non era morto?’ domanda un alunno di una classe elementare (così suppongo) in gita, alla maestra, che risponde ‘No, è vivo. Oggi lo vedrai’. Quella maestra, che poi mi sorride, ha proprio ragione: in tutte le sue forme, il cinema muto, in questa 44esima edizione riporta in vita ciò che esula dal concetto stesso di Vita. Oltre il tempo e oltre il luogo. Dunque sono diversi i corti che ci accompagneranno nel giro della prossima ora; il fil rouge di tutti questi pezzetti di celluloide storici è la figura di Charlie Chaplin. Oltremodo (ab)usata, ma sempre capace di arrivare diritto al cuore dello spettatore.

Psicoanalisi e Cinema Muto

Massimo Recalcati dice, come psicoanalista, che siamo fatti, ovvero l’essere umano, di tante morti. La vita è morte continua: dei nostri cari, dei nostri amici, amanti e fratelli. Continua lo psicoanalista dicendo che alcune morti sono più vive di altre: per questo siamo qui, oggi 7 ottobre 2025, a vedere, dunque riportare in vita, i seguenti corti Betty becomes a maid (US, 1911), Mabel at the wheel (Mabel Normand, Mack Sennett,US, 1914), Charley’s electrische droom (John C. Terry, Hugh M. Shields, US, 1916), Tillie’s tomato surprise (Howell Hansel, US, 1915) e infine The Villain (Arvid E. Gillstrom, US, 1917). Abbiamo innamoramenti tra le diverse classi sociali, Mabel (personaggio cinematografico storico) che prende a sassi la figura di Chaplin, un cartone ante-litteram della medesima silouhette a cui vengono scaricate mille (se non di più) scariche elettriche, una zia (alla Harry Potter) che vola via senza tornare più, ed infine una riuscitissima parodia dello stesso Charlie.

Semplici storie di amore e di allegre birichinate

Queste storie si associano tutte, per allegria, all’ironica birichinata di Andrea Balestri, che corre e scappa da Nino Manfredi sulle note di Fiorenzo Carpi. Sorelle invidiose che, alla cenerentola, non accettano la sorella più bella; baci rubati tra amanti in corsa; corse di macchine che a stento vediamo stare in piedi! Insomma, non solo il Festival del Cinema Muto ci regala emozioni pure, ma rimane anche un tesoro da salvaguardare per la sua enorme opera. Non possiamo che essere grati dunque, ancora una volta, a Cinemazero, il quale, grazie anche al DOCS (verso primavera), ci regala linfa vitale per coloro che amano il Cinema. E ricordiamolo: a settembre, a Venezia, il Cinemazero ha vinto il Premio Carlo Lizzani, come cinema più coraggioso d’Italia, .

Un grazie sincero a chi ci riporta il cuore tra le nuvole, e che porta i morti a ricongiugersi con i vivi. Mano per la mano. Tutti a guardare lo schermo.

The Chaplin Connection

  • Durata: 1 h ca.
  • Distribuzione: King Bee Studios
  • Genere: Comedy
  • Nazionalita: US
  • Regia: Arvid E. Gillstrom