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Mentelocale. Visioni sul territorio

‘Les imatges arribaren a temps’ – L’immagine come perdita

Una riflessione sullo sguardo contemporaneo e sulla memoria persa tra 4:3 e formato smartphone.

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Con Les imatges arribaren a temps, Jaume Carrió mette in scena l’evoluzione delle immagini nel tempo e riflette sulla crescente ossessione contemporanea di riprendere e mostrarsi agli altri.

Alla 21ª edizione del festival Mente Locale – Visioni sul Territorio viene presentato Les imatges arribaren a temps (Early Came the Stories), scritto e diretto dal regista spagnolo Jaume Carrió.

Attraverso la tragedia del disastro naturale di Valencia, Carrió costruisce una riflessione intima e lucida sull’evoluzione dello sguardo cinematografico e sul modo in cui le immagini plasmano la nostra memoria collettiva.

Les imatges arribaren a temps

Il corto si apre con un’inquadratura in 4:3. Lo zio del regista viene intervistato durante l’alluvione di Mallorca del 2007. Da questa immagine parte una riflessione sul restringersi progressivo del campo visivo, metafora di un cambiamento più profondo nel nostro modo di osservare il mondo.  La narrazione intreccia il disastro del 2007 con quello che ha colpito Valencia nel 2024, ponendo il confronto tra due epoche visive: se un tempo si filmavano gli altri — testimoniando un evento collettivo — oggi si riprende sé stessi, nel verticale formato “smartphone”.

Carrió utilizza il linguaggio visivo come chiave di lettura sociale. Mostra come il mondo, anche di fronte a una catastrofe, sia cambiato radicalmente: non si documenta più per ricordare, ma per dimostrare la propria presenza. Il video smette di essere memoria condivisa e diventa prova d’esistenza, specchio di un egocentrismo sempre più pervasivo.

Con Les imatges arribaren a temps, Jaume Carrió mette in scena l’evoluzione delle immagini nel tempo e riflette sulla crescente ossessione contemporanea di riprendere e mostrarsi agli altri.

Con Les imatges arribaren a temps, Jaume Carrió mette in scena l’evoluzione delle immagini nel tempo e riflette sulla crescente ossessione contemporanea di riprendere e mostrarsi agli altri.

In uno dei momenti più intensi del corto, una ripresa in 16:9 riesce a catturare per un istante l’immagine dello zio scomparso — un frammento che il formato verticale avrebbe tagliato via. È un dettaglio minimo ma decisivo, che sintetizza tutto il pensiero del film: l’ampiezza dello sguardo è anche ampiezza di memoria.

Con Les imatges arribaren a temps, Carrió alterna linguaggi e proporzioni d’immagine come fossero livelli di coscienza, mettendo in scena una riflessione malinconica sull’era digitale.

“Non riesco a pensare a tutto quello che abbiamo perso.”

recita la frase finale: un epitaffio sull’oblio che accompagna la nostra continua necessità di mostrarci.

Una domanda che resta sospesa: quante cose stiamo perdendo, e quanto ne siamo responsabili?

 

 

Les imatges arribaren a temps

  • Anno: 2025
  • Durata: 5'
  • Distribuzione: Far Visual
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Spagna
  • Regia: Jaume Carrió