Oltre alla miniserie francese live-action in arrivo il 17 settembre su Rai2, Occhi di Gatto (in originale Cat’s Eye) fa il suo ritorno nel 2025 anche con un reboot anime tratto dall’omonimo manga di Tsukasa Hōjō, autore di City Hunter. Le tre ladre più famose degli anni ’80 faranno il loro ritorno dopo oltre quarant’anni su Disney+ in Giappone, a partire dal 26 settembre.
Occhi di Gatto, un altro colpo è stato fatto!
Di giorno, le tre sorelle Hitomi, Rui e Ai gestiscono un bar, fingendosi tre adulte come tante altre. Ma di notte diventano un’affascinante squadra di ladre abili e determinate a recuperare la collezione d’arte rubata del padre. Bilanciare le loro doppie vite diventa ancora più difficile quando vengono incessantemente indagate dal detective Toshio, che non sa che la sua ragazza è proprio una delle ladre che sta inseguendo.
Al momento manca una comunicazione ufficiale sulla distribuzione italiana, quindi non resta che attendere per scoprire ulteriori dettagli a riguardo.
L’eredità di Cristina D’Avena
“Tre ragazze bellissime, tre sorelle furbissime
Son tre ladre abilissime, molto sveglie agilissime”
Chi non ricorda l’iconica sigla anni’ 80 cantata da Cristina D’Avena? Dopo essere diventata un ritornello senza tempo, è arrivato il momento di salutare la versione italiana per accogliere la nuova sigla giapponese. A interpretarla sarà Ado, star della J-pop scene che nel 2020 ha debuttato con Usseewa. Il singolo è balzato fin da subito al primo posto nella Billboard Japan Hot 100 e nelle classifiche Oricon. Ado ha iniziato come artista amatoriale pubblicando cover di brani dei Vocaloid, ma è presto entrata nel mirino di Universal Music Japan, con cui ha avviato una carriera in continua ascesa.
Oggi è una delle voci più riconoscibili della musica giapponese. La sua carriera è legata non solo alle soundtrack di anime come One Piece (in particolare il film Red) e Spy x Family, ma anche a collaborazioni con artisti molto noti in Oriente, tra cui il gruppo K-pop Le Sserafim. La sua voce è considerata unica grazie all’uso sapiente delle tonalità più potenti e scure, che conferiscono ai suoi brani un carattere intensamente drammatico.
