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‘La casa delle Stelle’ una commedia nera segna il ritorno di Juan Jose Campanella

Una sofisticata commedia nera ricca di incastri narrativi e battute fulminanti dal regista de 'Il Segreto dei Suoi Occhi'

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commedia nera

Dieci anni dopo l’apprezzatissimo Il segreto dei suoi occhi (2010), con cui vinse l’Oscar come miglior film straniero e dopo varie incursioni nel mondo televisivo, Law & Order e Dr House. Juan Josè Campanella torna al cinema con La Casa delle stelle, remake del famoso, in patria Los muchachos de antes no usavan arsenico (1976) del regista argentino Josè Martinez Suarez. Il film, una sofisticata commedia nera, è arrivato in Italia direttamente in Home Video tramite Movies Inspired ed è possibile apprezzarlo grazie a Prime Video: attiva ora la prova gratuita di 30 giorni e guarda il film.

la casa delle stelle

La casa delle stelle: il congegno narrativo

Esempio perfetto di cinema incentrato sulla scrittura. La trama, anche se si può raccontare in poche frasi si sviluppa infatti per accumuli mai banali anzi, sempre necessari. E, a parte l’episodio con cui nel finale viene raccontato un’incidente domestico. tutto è chiaramente verosimile e non forzato.

In sostanza c’è una coppia di agenti immobiliari che, sotto le mentite spoglie di due giovani smarriti, si fa ospitare in una grande casa abitata da quattro stelle cadute del cinema argentino. Ben presto diventa chiaro che l’intento dei giovani è quello di sbarazzarsi degli inquilini e di ottenere l’esclusiva per la vendita della casa.

Da questo assunto partono tutta una serie di inganni e contro-inganni, adescamenti e svelamenti perfettamente correlati al mondo del cinema e alla sua vanità. Gli abitanti della casa, le stelle, vengono dal mondo del cinema; sono infatti una vecchia diva, suo marito con un passato da attore mediocre, il regista e lo sceneggiatore dei loro vecchi film.

Nella storia ognuno di loro gioca e interpreta il ruolo che ricopriva nel passato confrontandosi con una coppia di giovani rampanti. Il conflitto che si crea è il motivo conduttore di questa commedia nera.

Le parti in rassegna

La vecchia diva (Graciela Borges) crede ancora nel glamour della notorietà, nella costruzione artificiale della bellezza e sul fatto che la sua fama la rende un gradino sopra tutti gli altri. L’attore mediocre (Luis Brandoni) si inchina e si rassegna davanti ai veri divi perché è consapevole della propria subalternità in quanto a capacità e a persuasione. Il regista (Marcos Mundstock) ha invece un occhio sopra le dinamiche degli altri, osserva e inganna con la messa in scena facendo apparire la vita come una partita di biliardo. Lo sceneggiatore (Oscar Martinez), vero architetto del film e primo punto di riferimento dei Campanella, è colui che sa scrivere la parola fine perché sa dare lo scacco matto alla storia. Il suo personaggio cresce con la storia così come cresce il climax. Scacchi, biliardo, recitazione finta e vera non sono semplici metafore, sono proprio gli attrezzi con cui Campanella costruisce la storia e fa del suo racconto un perfetto congegno narrativo di meta-cinema. Infine ci sono i giovani (Clara Lago e Nicolas Francella) per cui il fine giustifica i mezzi ma a volte la volontà non basta di fronte all’intelligenza.

La casa e i suoi livelli

Gli attori sono ovviamente i punti cardinali su cui si dipana la storia ma la casa, intesa come architettura, è il centro programmatico del film. Si tratta di una villa un po’ invecchiata, immersa in un giardino rigoglioso. Sono chiare le usure del tempo e la mancanza di una prospettiva di lungo termine che porti gli abitanti a ristrutturarla o a renderla più vivibile. Ma questo è un effetto dell’età dei personaggi.

Pe arrivare alla casa si attraversa il piazzale antistante. Da qui arrivano i pericoli, o, parafrasando il film, “i colpi di scena che turbano la quiete“, ed è per questo che gli inquilini tengono sempre a portata di mano un fucile per cacciare gli animali selvatici come le donnole (comadrejas). Ma il fucile non serve per i pericoli più grandi come i giovani rampanti immobiliaristi. L’arrivo dei giovani alla casa sembra echeggiare un western.

La casa poi si sviluppa su un piano terra, leggermente rialzato, da dove si scruta l’orizzonte e si prova l’ultima difesa dell’interno della casa. Poi abbiamo gli interni che custodiscono come un museo i cimeli della carriera degli abitanti. Qui si gioca a biliardo e a scacchi e si sviluppano le dinamiche principali.

Ci sono quindi i piani superiori con le celebrative scalinate che li raggiungono. E’ a questo livello che si ordiscono le congiure e si consumano le tragedie. E infine c’è il piano seminterrato dove, in modo carbonaro, ci si ingegna per trovare i rimedi.

Il peso narrativo della casa spiega parzialmente la scelta di edizione del titolo in Italia. Anche se resta l’amara sensazione di aver perso il bello e allusivo titolo originale, El cuento de las comadrejas (Il racconto delle donnole).

Non solo una black comedy o un film sul confronto generazionale

Il film rappresenta un esempio di commedia nera (black comedy) declinata a film di anziani. Un genere sempre prolifico che da Frank Capra (Arsenico e vecchi merletti) a Robert Altman (Gosford Park), da Pranzo di ferragosto o Marigold Hotel, riesce sempre a trasmettere quel distacco fatalista e ironico dalla realtà che solo con la terza età si riesce a raggiungere.

Ma non solo. Il confronto generazionale apre ovviamente la strada a tematiche sociologiche e sentimentali ma Campanella non indulge in facili giudizi sulla modernità. Certo il regista sta dalla parte degli anziani ma la battaglia si gioca su un terreno neutro, dove l’età non c’entra. Chi è più bravo e più veloce ad ingannare l’altro? Chi può davvero mettere l’ultima parola?

Come ne Il segreto dei suoi occhi il regista è innamorato dei colpi di scena finali. Elemento che a suo tempo fu un po’ criticato. In questa occasione però il film si presta ad interessi più stratificati rispetto ad un semplice mistero da scoprire. Quindi è consigliato anche ad una seconda visione.

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El cuento de las comadrejas

  • Anno: 2019
  • Durata: 129'
  • Distribuzione: Movie Inspired
  • Genere: Commedia
  • Nazionalita: Argentina
  • Regia: Juan Josè Campanella