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Due voci, una canzone: ‘The History of Sound’ si prepara per la stagione dei premi

Il primo trailer della storia queer con Paul Mescal e Josh O’Connor

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Due dei giovani attori più magnetici del cinema indipendente – Paul Mescal e Josh O’Connor – si uniscono quest’autunno in quello che si vocifera già essere uno dei candidati più silenziosamente devastanti nella corsa agli Oscar.

The History of Sound, diretto da Oliver Hermanus e adattato dal racconto di Ben Shattuck, ha debuttato con delicatezza ma con grande entusiasmo a Cannes, dove il pubblico dei primi tempi ne ha elogiato l’insolita sobrietà e la forte risonanza emotiva.

Un viaggio attraverso il canto e il silenzio

Ambientato negli ultimi giorni della Prima Guerra Mondiale e nelle sue difficili conseguenze, il film inizia nella Boston del 1917, dove Lionel (Mescal), un giovane musicista con un orecchio attento a ciò che il mondo dimentica, incontra per la prima volta David (O’Connor) al Conservatorio di Boston. I due si legano attraverso il comune amore per le canzoni folk – frammenti della vecchia America, fragili melodie intrappolate tra la memoria sbiadita e il fragore del nuovo secolo.

Anni dopo, David riappare nella vita di Lionel con un invito irresistibile: unirsi a lui in un viaggio on the road attraverso il New England per raccogliere queste canzoni di contadini, vecchi operai di mulini, donne sui loro portici, preservando le voci di un mondo in via di estinzione.

Più di una storia d’amore

Ciò che inizia come una polverosa ricerca etnomusicologica si trasforma in qualcosa di più caldo, più rischioso e più vivo. Mentre Lionel e David attraversano l’America rurale, collezionano più che melodie: trovano l’uno nell’altro un’eco di cosa significhi essere compresi.

La storia d’amore che sboccia è tenera ma non sentimentale, meno legata ai fuochi d’artificio che al silenzio tra le note: gli sguardi rubati, il tocco di una mano su una corda di chitarra, il silenzio condiviso dopo una melodia inquietante.

Intimità senza spettacolo

Nelle interviste a Cannes, Mescal ha parlato di come il film sfidi l’ovvio. Invece di saturare lo schermo di erotismo, Hermanus lascia che l’intimità sbocci in sguardi e gesti.

“Ciò che appare leggermente diverso da altre relazioni romantiche sullo schermo”, 

riflette Mescal,

“è che nella gerarchia del loro legame, il contatto fisico non è la priorità. È la stimolazione intellettuale, è l’amicizia. Non che non siano fisicamente attratti – lo sono moltissimo – ma la scintilla scaturisce da queste canzoni”.

Primi elogi e speranze di Oscar

I critici hanno notato come The History of Sound sembri un contrappunto alle grandiose ed esplicite storie d’amore queer degli ultimi anni. Invece di spettacolo, offre il dolore più delicato di una connessione rimandata e riscoperta.

IndieWire l’ha definito “dalla trama polverosa” e “commovente”, sottolineando come la regia di Hermanus non tocchi note false nel far risuonare la devozione di Lionel e David attraverso canzoni folk che, come il loro amore, appartengono sia al passato che a qualcosa di senza tempo.

Arriva un capolavoro delicato

MUBI, che si è aggiudicata i diritti di distribuzione a Cannes, distribuirà il film nelle sale a settembre, in perfetto orario per le chiacchiere dei festival autunnali e la lunga marcia verso la stagione dei premi.

Aspettatevi che Mescal e O’Connor siano al centro di questa conversazione: due attori principali la cui alchimia vibra della stessa malinconica bellezza delle ballate che i loro personaggi raccolgono.

The History of Sound esce nelle sale il 12 settembre. In una stagione che si preannuncia ricca di grandi colpi di scena, il capolavoro discreto di Hermanus ci ricorda che a volte le storie più delicate sono quelle che durano più a lungo.

 

 

Fonte: IndieWire