Alla 55esima edizione di Giffoni Film Festival arriva, in anteprima, la nuova pellicola firmata da Michela Andreozzi, Unicorni. Per l’occasione, la Cittadella accoglie la regista e i suoi interpreti, gli eccezionali Valentina Lodovini, Edoardo Pesce, Danny Ramirez, Viola Gabriele e l’esordiente Daniele Scardini.
Unicorni | Il film presentato dai protagonisti al Giffoni Film Festival
Se si pensa che, a soli dieci anni d’età, il piccolo Scardini ha retto un ruolo da protagonista in una pellicola che parla di varianza di genere, c’è di che riflettere. «Per me è stato molto strano recitare in questo film – dice – ma è stato davvero un sogno, soprattutto lavorare con loro.» E il microfono passa nelle mani dei colleghi veterani, a partire da Edoardo Pesce, per la prima volta al festival di Giffoni. Visibilmente emozionato, l’attore ha parlato del suo ruolo – nel film interpreta Lucio, il papà di Blu – ma anche dell’importanza di simili progetti: «Nella società d’oggi siamo un pochino costretti a nascondere la nostra sensibilità ed è difficile entrare in contatti con chi siamo veramente. Mostrarsi senza filtri può ferire.»
Io vi invito ad avere paura il meno possibile, perché la vera forza è chi si è. – Edoardo Pesce
«Io sono orgogliosa e fiera – si aggancia Valentina Lodovini, che presta il volto a Elena, la mamma di Blu – come cittadina, come donna e come attrice, di aver fatto questo film, che costringe a porsi domande e a prendere delle scelte.»
Dal canto suo la giovane Viola Gabriele ci tiene a esprimere il punto di vista della generazione che rappresenta:«Ho il compito di aprire gli occhi a chi non riesce. Un film così ora serve, è giusto che questo messaggio venga portato avanti. Ha un peso ed è importante andarne fieri.» «Per parlare di certi argomenti ci vuole un sostegno – aggiunge Danny Ramirez – e il senso di autenticità va portato sempre dentro di noi.»
La voce della regista, Michela Andreozzi
«Io sono fan di Giffoni da sempre – esordisce la regista di Unicorni – qui c’è un pubblico che rispetto tantissimo.
Altro che Cannes, andiamo alla ciccia! – Michela Andreozzi
Viviamo in un mondo fortemente polarizzato, ci sono sempre il giudizio e gli estremismi su qualsiasi argomento. Ciò significa che, ogni volta che abbiamo un’opinione, subiamo il giudizio altrui. Così è difficile mettere in pratica la vera inclusione, accettare l’altro, ed è il motivo per cui ho scelto di fare questo film. Siamo democratici solo in teoria, ma dobbiamo prenderci la responsabilità di essere coerenti.»
Sul tema GenderLens, l’associazione per i diritti dell’infanzia e adolescenza trans* e gender creative in Italia, la Andreozzi ci tiene a condividere la gratitudine e l’importanza di una simile collaborazione. «Volevamo che il film fosse rispettoso delle parti in causa e corretto anche dal punto di vista linguistico. Ricordiamo che ci sono bambini queer, variant gender, la cui esistenza in alcune parti del mondo viene addirittura negata!»
*Sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.