Per la prima volta, grazie a “Killing season”, è possibile ammirare una coppia composta da due attori che hanno scritto la storia del cinema: Robert De Niro e John Travolta, diretti da Mark Steven Johnson.
La trama di “Killing Season”
La storia si concentra su due ex soldati: Benjamin Ford (Robert De Niro), un veterano americano ritiratosi in una baita isolata sugli Appalachi per sfuggire ai ricordi della guerra in Bosnia, ed Emil Kovac (John Travolta), un ex soldato serbo appartenente al corpo degli Scorpioni, noto per crimini di guerra. Durante il conflitto, Ford aveva partecipato a un’esecuzione sommaria di prigionieri serbi, sparando a Kovac e credendolo morto. Sopravvissuto, Kovac rintraccia Ford anni dopo, presentandosi come un turista in cerca di una battuta di caccia. Dopo un iniziale legame di apparente amicizia, Kovac rivela le sue vere intenzioni: vendicarsi di Ford. Ne segue un duello fisico e psicologico tra i due, una caccia all’uomo tra i boschi, con continui ribaltamenti di ruolo tra preda e predatore.
I Personaggi:
Benjamin Ford (Robert De Niro) è un colonnello in pensione, tormentato dal senso di colpa per le atrocità commesse in guerra, in particolare l’esecuzione di prigionieri serbi. La sua vita da eremita riflette il desiderio di espiare i propri peccati, ma anche l’incapacità di lasciarsi il passato alle spalle. La scheggia che porta nella gamba, un ricordo fisico della guerra, simboleggia il suo dolore interiore.
Emil Kovac (John Travolta) è un soldato serbo sopravvissuto all’esecuzione, spinto da un desiderio di vendetta ma anch’egli segnato dal trauma. Travolta interpreta Kovac con un accento slavo marcato, conferendo al personaggio un mix di intensità e teatralità. Kovac è sia vittima che carnefice, un uomo che cerca giustizia ma intrappolato in un ciclo di violenza.
Figure come il figlio di Ford, Chris (Milo Ventimiglia), hanno un ruolo marginale, servendo principalmente ad evidenziare l’isolamento emotivo di Ford.

I temi principali di “Killing season”
Trauma e colpa: Il film esplora le cicatrici psicologiche lasciate dalla guerra in Bosnia, un conflitto noto per la sua brutalità. Entrambi i protagonisti sono segnati da ciò che hanno fatto e subito: Ford, che ha eseguito un’esecuzione sommaria, e Kovac, che ha commesso crimini di guerra. La loro lotta rappresenta un confronto con i propri demoni interiori, dove la vendetta non porta sollievo ma perpetua il dolore.
Vendetta e catarsi: La caccia all’uomo tra Ford e Kovac è una metafora della vendetta come forza distruttiva. Il film suggerisce che la vera liberazione non risiede nell’eliminazione dell’altro, ma nel perdono e nell’accettazione del passato. Questo tema emerge chiaramente nel finale.
Ambiguità morale: “Killing Season” rifiuta una netta distinzione tra “buono” e “cattivo”. Entrambi i personaggi hanno commesso atti moralmente discutibili, e il film sottolinea come la guerra trasformi tutti in assassini, confondendo i ruoli di vittima e carnefice.
Natura e isolamento: L’ambientazione montana degli Appalachi non è solo uno sfondo, ma un elemento narrativo che amplifica l’isolamento dei protagonisti e la brutalità della loro lotta. La natura selvaggia diventa uno specchio delle loro anime tormentate.
Stile e regia:
Mark Steven Johnson, noto per film come “Daredevil” (2003) e “Ghost Rider” (2007), adotta un approccio viscerale e crudo, con un ritmo serrato e scene di violenza intensa (ad esempio, torture come il waterboarding o l’uso di sale sulle ferite). Le location, tra cui gli Appalachi e alcune riprese in Bulgaria, conferiscono al film un’atmosfera suggestiva, richiamando classici come “Deliverance” (1972).
La fotografia enfatizza il contrasto tra la bellezza dei paesaggi e la brutalità dello scontro, mentre la colonna sonora accentua la tensione.
Curiosità:
Il progetto inizialmente prevedeva John McTiernan come regista, e Nicolas Cage al posto di De Niro, per una reunion con Travolta dopo “Face/Off” (1997)
Le riprese si sono svolte tra Bulgaria (Sofia) e Stati Uniti (Georgia), con location scelte per il loro impatto visivo.
Il film contiene un omaggio a “Il cacciatore” (1978), con una scena in cui De Niro mira un cervo con un arco, richiamando il capolavoro di Michael Cimino.
Conclusione:
Killing Season è un thriller d’azione che cerca di combinare un’intensa rivalità tra due icone del cinema con una riflessione sul trauma e la moralità della guerra. La presenza di De Niro e Travolta, pur non al loro massimo, rende il film interessante per i fan del genere. È un’opera che si contraddistingue per il suo ritmo e per il confronto tra i protagonisti, oltre che per la violenza ed il sadismo che ne conseguono.
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