In the box è il cortometraggio scritto e diretto da Francesca Staasch, con l’interpretazione di Giulia Schiavo, Lino Guanciale, Sara Borsarelli, Fabiana Bruno, Irene Lay, Silvia Kornfeind, Pia Engleberth, Arianna Addonizio e Simone Tommasi. È una produzione Wrong Child.
Il corto è presentato al Saturnia film festival .
Saturnia Film Festival
Marco, un uomo comune di quasi 40 anni, Zoe, una spavalda ragazza di 25 anni e Laura, una signora borghese, sui 50, algida ed elegante, sono creature fragili e tormentate. In the Box esplora la quotidiana fatica di vivere, il tema della perdita, dell’isolamento emotivo e della ricerca del conforto.[sinossi ufficiale]
In the Box la percezione della realtà
In The Box non è semplicemente un cortometraggio, ma un’esperienza sensoriale e psicologica che riflette le nostre paure più profonde: perdita, dolore, impotenza. Diretto con sensibilità il film racconta la storia di tre personaggi intrappolati in un momento sospeso, accomunati dalla sofferenza e da un senso di “morte” sia reale che metaforica o imminente.
Non uno spaccato di realtà, ma della sua percezione . In The Box non mira a rappresentare la realtà oggettiva, ma la percezione soggettiva del dolore. I tre protagonisti sono quasi sorpresi in un tempo interiore, quello che precede un’esplosione emotiva che non avverrà mai del tutto. Le loro tragedie personali — la perdita di una figlia, la fine di una relazione, la malattia terminale di un genitore — si confrontano con un’unica idea che è la morte. La morte è però solo un punto di partenza: il vero tema è il modo in cui affrontiamo le nostre tragedie personali.
Non c’è soluzione
La scelta di utilizzare il formato cortometraggio è dovuta al fatto che, a differenza del lungometraggio, non c’è un percorso che porta alla risoluzione. La regista offre una struttura aperta,, in cui il dolore non si chiude, ma si trasforma, lasciando lo spettatore in una zona di sospensione emotiva. Le cosiddette “pietà” finali — immagini potenti in cui i personaggi trovano conforto in sconosciuti — offrono un barlume di sollievo, ma non sciolgono il nodo della sofferenza.
In The Box riduce al minimo le parole per affidarsi completamente alla forza delle immagini. Girato in formato quadrato, il film simboleggia la “scatola” che imprigiona le vite dei protagonisti, uno spazio dove il dolore trova forma e contorno.
Il corto si apre e si chiude con immagini che raccontano, senza spiegare. La colonna sonora di Sebastiano Forte accentua la sensazione di dolore visivo, creando un’atmosfera onirica.
Il ruolo di Lino Guanciale: attore e produttore

Lino Guanciale ricopre il doppio ruolo di interprete e produttore. Il sodalizio artistico con la regista nasce da lontano: attraverso la sua casa di produzione Wrong Child, ha contribuito a creare un ambiente di lavoro ideale, coinvolgendo un cast ricco e sensibile (Giulia Schiavo, Sara Borsarelli, Silvia Kornfeind, tra gli altri).
Un cortometraggio raffinato e che spiazza, che fa della sofferenza il suo linguaggio e che più che raccontare una storia, ci invita a guardarci dentro ed esplorare, e riconoscere , le nostre fragilità.
In The Box Intervista alla regista Francesca Staasch