Su MUBI è disponibile Pussy (2016), un cortometraggio d’animazione realizzato dalla regista polacca Renata Gąsiorowska. Il corto si potrebbe inserire tranquillamente in quel filone di coming of age al femminile caratterizzato dal piglio ironico e dissacrante; per intenderci, qualcosa come Persepolis (2007), A Girl Walks Home Alone at Night (2014) o il più recente 27 (2023) di Anna Flora Buda.
L’avventura del piacere
Si presenta proprio come il suo titolo: semplice e diretto. La protagonista – una giovane donna– è a casa da sola e, dopo aver fumato dell’erba, decide di masturbarsi. L’unico “problema” è che aver assunto lo stupefacente fa sì che la ragazza viva tutto in maniera più psichedelica del previsto.
Nella resa della masturbazione, la regista non si è di certo risparmiata: seni e genitali sono in bella vista per l’intero cortometraggio. Tutto è esposto con disegni caricaturali, dalle linee minimali e tremolanti che però si amalgamano alla perfezione all’intero tono del film che, allontanandosi da ogni deriva di verosimiglianza, abbraccia un tipo di cartoonesco sporco e tipo sketch.

Tabù da abbattere
Pussy è un cortometraggio che intrattiene e diverte, che, soprattutto, riesce a trattare il tema dell’autoerotismo con piacevole leggerezza. La mini-avventura della protagonista è un esempio utile a scardinare retoriche repressive che ci tengono a sottolineare la presunta valenza scandalistica dell’auto-erotismo, soprattutto nei confronti del genere femminile.
Renata Gąsiorowska combatte ciò dando al suo soggetto l’elemento cardine della libertà: la sua protagonista è spensierata, vive tranquillamente il suo corpo e il rapporto che ha con esso. Non c’è spazio per il conflitto e questo fa in modo che Pussy si avvalga della stessa leggerezza che caratterizza la sua protagonista. Infatti in questo breve contributo dalla durata di nove minuti, masturbarsi è la cosa più normale del mondo. Bisogna solo cercare di vivere il momento.