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‘Dyspnea’: quando le emozioni non bastano

'Dyspnea' di Luigi Cuomo è un cortometraggio debole, che si appoggia troppo sull'emotività dimenticandosi di essere un'opera cinematografica.

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Chi si occupa di critica cinematografica, e non solo, si trova troppo spesso nella scomoda posizione di essere accusato di esprimere un giudizio senza mai mettersi in gioco. E ovviamente questo accade quando le opere vengono criticate negativamente, anche se la critica si poggia su solide basi che esulano dal gusto soggettivo. Il ruolo e la funzione di un critico non è solo incensare un’opera traendo altro dall’opera stessa, ma è anche essere tranchant quando quell’opera non funziona. Questo è il caso di Dyspnea, cortometraggio scritto, diretto e prodotto da Luigi Cuomo qui in veste anche di montatore. Dyspnea verrà proiettato nel corso della terza edizione di UnArchive Found Footage Fest nella categoria speciale “Panorami Italiani”.

Dyspnea: documentario e lutto

In tutta la sua durata Dyspnea si muove su una linea ben precisa: quella dell’elaborazione del lutto. Tra lutto, sua elaborazione, e documentario (specialmente in found footage) c’è uno stretto rapporto che si radica sin dagli anni ’50 quando Alain Resnais sconvolse l’Europa e il mondo con il suo Notte e nebbia. Documentario che ricostruiva i crimini nazisti nei confronti del popolo ebraico. Ma la lista potrebbe essere infinita. Tornando a Dyspnea, Cuomo si affida al ritrovamento di svariati filmati di repertorio per elaborare la perdita del padre. Un forte gesto d’amore che però, nel suo lato puramente cinematografico, è poco riuscito.

Dyspnea: un patetismo stucchevole

Arriviamo al nocciolo del discorso: Dyspnea è un’opera che vuole giocare troppo facilmente con il patetismo e con il coinvolgimento emotivo dello spettatore.

La voice off narrante sembra sempre sul punto di scoppiare in pianto. E le immagini che si susseguono attraverso un montaggio quasi privo di transizioni armoniose sembrano essere messe lì per commuovere, senza dirci null’altro. Se non il rispetto per il dolore della perdita di un genitore. Diventa difficile anche trarre un’analisi tecnica da questo cortometraggio. Il montaggio è semplice quasi a livello elementare con l’utilizzo di frammenti che si susseguono senza alcun tipo di ricerca formale o estetica, tagliate con l’accetta o con semplici transizioni in dissolvenza. La voce off, che spesso anticipa o descrive ciò che vediamo a schermo, risulta pesantemente didascalica. In questo modo le immagini vengono depotenziate completamente, rendendo il racconto una semplice descrizione degli avvenimenti, e non una rielaborazione artistica e/o documentaria. Il sonoro poi non aiuta: la voce off accompagna ogni frame insieme al bip del monitor multiparametrico, con qualche sporadica apparizione dell’audio originario delle immersioni che non fa altro che confondere e straniare, non positivamente, lo spettatore.

UnArchive Found Footage Fest

Arrivato alla sua terza edizione UnArchive Found Footage Fest si svolge nel cuore di Trastevere, a Roma dal 27 maggio al 1 giugno 2025.

Dyspnea

  • Anno: 2024
  • Durata: 22'
  • Genere: Drammatico
  • Regia: Luigi Cuomo