La serie “L’Eternauta” di Netflix fa il suo debutto con la prima stagione il 30 aprile scorso. Tratta dall’omonimo fumetto argentino del 1957 scritto da Héctor Germán Oesterheld e disegnato da Francisco Solano López, il prodotto audiovisivo riscontra un gran successo, alimentando il desiderio di un seguito. Ecco che Francisco Ramos, responsabile dei contenuti Netflix per l’America Latina annuncia chiaramente in questi giorni il futuro ritorno con una seconda stagione.
Buenos Aires ricoperta di morte. Di cosa parla la serie?
Ambientata a Buenos Aires, ci ritroviamo in uno scenario apocalittico ed assistiamo alle vicende di Juan Salvo (interpretato da Ricardo Darín) e dei suoi compagni che lottano per la sopravvivenza a seguito di una letale ed inspiegabile nevicata che non lascia scampo a gran parte della popolazione. Una storia che sembrerebbe lontana da noi ed utopistica, sebbene celi dietro alla sua fantascienza un appiglio alla realtà.
Francisco Ramos afferma:
“Volevamo che lo spettatore avesse la sensazione che tutto questo potesse succedere nella propria città”.
Un po’ di più sul futuro della serie
Alla regia ritroveremo il regista Bruno Stagnaro, creatore della serie, che ha adattato l’opera originale in chiave contemporanea. Ramos ha anticipato che la seconda stagione servirà anche a esplorare più a fondo gli elementi fantascientifici, solo accennati nei primi episodi.
Infine si prospetta che questa futura stagione, ancora non ben definita in numero di episodi (se ne prevedono 8), rappresenterà la conclusione della narrazione e la fine di questo capitolo.
La potenza degli effetti visivi
Oltre all’inquietante e perturbante adiacenza alla realtà, la serie è stata molto pretenziosa a livello di effetti visivi, tanto da richiedere la collaborazione con diversi partner internazionali. I produttori volevano integrare il lavoro sugli effetti visivi in modo che il regista potesse sviluppare la sua interpretazione della proprietà intellettuale e il suo metodo di lavoro.
Mosteirin spiega:
“Non volevamo lavorare con una pipeline di effetti visivi tradizionale: Bruno è il tipo di regista che ha bisogno di rimanere creativo sul set”.
Per capire il gran lavoro svolto a posteriori sulle riprese, basti pensare che la prima stagione ha richiesto otto mesi di riprese e un anno di post-produzione.
Risultati raggiunti
L’eternauta ha apportato un notevole contributo finanziario di 34 milioni di dollari all’economia del paese. La prima stagione è considerata la produzione televisiva più ambiziosa mai realizzata in Argentina, insieme a “100 anni di solitudine” e “Senna”. Ramos spiega:
“Non è solo la dimensione della produzione a renderla unica, ma anche la complessità e l’uso di tecnologie mai sperimentate prima in una singola serie latinoamericana. E allo stesso tempo è un progetto molto personale, con Bruno Stagnaro in pieno controllo creativo”.
Qui il trailer della prima stagione se ve lo foste persi!