“Non ci si diverte solamente, bensì si lavora duramente.”
È con questa affermazione che si apre Maso #1, all’interno del Bolzano Film Festival Bozen 2025. Un’iniziativa che nel 2024 ha ricevuto ben 132 candidature, da cui sono stati selezionati soltanto otto progetti, come ricorda il direttore artistico Enrico Vannucci. Otto progetti che sono stati poi presentati l’8 aprile 2025 al pubblico del festival, con la possibilità di vincere 5.000 euro in servizi di post-produzione presso PFX, premio assegnato al miglior “maso pitch”. Un percorso iniziato in un Filmcamp norvegese, dove i partecipanti selezionati l’anno precedente si sono confrontati per una settimana con tutor e professionisti del settore audiovisivo.
I Am Not Nearly Cool Yet
Ad aggiudicarsi il Maso Pitch, per Maso #1 è Anastazja Naumenko, regista ucraina con base in Polonia. Il suo progetto, sviluppato con Maths Pilasiewicz, è una docufiction animata in 3D. Il punto di partenza è autobiografico: una bambina cresce sotto norme domestiche rigide, dove l’affetto è regolamento e il controllo è disciplina. Il film vuole tradurre quel vissuto in immagine, usando il fuoco come elemento visivo centrale. Dove la luce diventa la voce che prima non c’era.
Bunk Bunk
Dalla Norvegia arriva Bunk Bunk, di Ane Martha Tamnes Hanggard e Regina Steen Bergman. Il progetto è un cortometraggio surreale in live action che si collega alla storia della comunità sami, da sempre messa ai margini. Un lavoro che, pur nella forma breve, cerca di restituire dignità e profondità a un’identità collettiva. Si inserisce nel solco di opere come Sami Blood, ma con un tono più intimo e sperimentale. Difatti la regista ha annunciato durante l’evento di ispirarsi in parte alla storia dei suoi genitori.
Howl (La luce del lupo)
Il progetto italiano Howl, della regista Margherita Panizon e della produttrice Sarah Pennacchi, affronta il lutto in chiave naturale. Una ragazza, Nina, registra i suoni della foresta prima della morte del padre, il quale ha sempre desiderato sentire la voce del lupo. Il corto, in live action, riflette sul legame tra umano e natura attraverso la solitudine e l’ascolto. Il lavoro è ancora in sviluppo e punta su un linguaggio sensoriale, con particolare attenzione al suono.
On Parting
Il film della regista Angela Regius, in collaborazione con il produttore Felix Bausch, parte da una domanda semplice:
“Conosci la sensazione di essere priva di potere?”
On Parting riflette sul trauma della violenza sessuale, ma anche sull’amicizia tra donne. Il progetto vuole rappresentare la difficoltà della denuncia, ma anche il bisogno di essere ascoltate. È un racconto sulla fragilità, ma anche sulla forza che nasce dalla condivisione. È il progetto più ambizioso della loro collaborazione, ancora in costruzione, ma già con una direzione chiara.
Lifescore
Lifescore, della regista Zorana Mušikić e della produttrice Laure Dahout, è una co-produzione francese- tedesca distopica dark in live action. Dove il valore umano è misurato da un algoritmo, e il protagonista Bamidele deve affrontare un sistema che umilia invece di aiutare. Il progetto, non ancora realizzato, ma è pensato per parlare di razzismo, controllo e sopravvivenza, con un tono satirico in grado di colpire nel profondo.
Anita Cannot sleep
Giulia Palaia, regista bolzanina, presenta insieme al modenese Luca Bedini il corto Anita Cannot Sleep. Ambientato sulla costa adriatica, dove il caldo e l’inquinamento hanno svuotato ogni cosa, un luogo vuoto seppur rappresentato in piena estate. Il progetto è una reoscope animation apocalittica, che vede al centro, la paura del futuro. Il corto è in fase di sviluppo e punta su un’estetica oscura, in equilibrio tra spazio fisico e mentale.
The Freezer
A Maso #1 partecipa anche il regista nepalese Suraj Paudel, che lavora a The Freezer, una commedia live action ambientata in un villaggio dove un freezer mortuario diventa oggetto di culto. I giovani vogliono aprirlo per le views. Il progetto, ironico ma amaro, parla di emigrazione, solitudine e assenza. I produttori Anpup Poudel e Abinash Bikram Shah, pur non presenti, sostengono una visione chiara: raccontare un paese che rischia lo svuotamento.
Von Sinnen
Dall’Austria arriva Von Sinnen, della regista Anouk Shad, presentato dalla produttrice Melody Micmacher. Aria, madre nera austriaca, partecipa a una festa nella famiglia bianca del compagno, in seguito alla nascita del loro figlio. In un giardino apparentemente perfetto emergono microaggressioni, passato coloniale e tensioni invisibili. Il film, in sviluppo, vuole raccontare cosa significa sentirsi fuori posto anche all’interno di un contesto apparentemente famigliare.

Maso #2: il bando è aperto
Durante la presentazione, è stato lanciato anche Maso #2. Il bando è aperto dal 9 aprile al 30 giugno 2025, e si rivolge a registe e registi, produttrici e produttori. Il programma prevede una fase di formazione online da ottobre, ed un ritorno in Norvegia dal 18 al 26 novembre 2025 per i workshop.
La fase di scrittura si estenderà da dicembre 2025 a marzo 2026. I progetti saranno poi presentati nella prossima edizione del Bolzano Film Festival Bozen.
Per partecipare servono: sinossi, logline, link ad eventuali lavori, video pitch e una quota d’iscrizione di 5.000 euro.