Connect with us

Eventi

A Torino la mostra dedicata ai ‘Metaversi’ di Donato Sansone

Il Museo Nazionale del Cinema di Torino ospiterà fino all’8 settembre alcune opere dell’artista, tra disegno tradizionale e innovazione digitale

Pubblicato

il

Penso che un modo per approcciare i miei lavori sia quello di non prendersi troppo sul serio, esattamente come faccio io con me stesso. A me piace infastidire come un giocherellone, come un saltimbanco, come un bambino che fa i capricci. E mi pongo verso le cose che faccio nello stesso identico modo. La mia è una grande voglia di giocare con il mondo e con l’immaginazione.

– Donato Sansone

Dal 7 aprile 2025 sarà possibile accedere alla prima mostra personale di Donato Sansone, uno degli artisti più geniali e provocatori del nostro Paese. Lo spazio espositivo dedicatogli all’interno della Mole Antonelliana racchiude gli ultimi venticinque anni di lavoro di Sansone, tra opere video e disegni. La mostra è curata da Bruno Di Marino

Riguardo alla volontà di destinare all’artista un luogo dove esporre, il direttore del Museo Nazionale del Cinema, Carlo Chatrian, afferma:

La scelta di dedicargli la prima personale risponde al valore e al ruolo che l’opera di Donato Sansone ricopre nel mondo politicamente corretto di oggi. Le opere esposte e quelle che vivono di vita propria nei tanti metaversi che ci circondano smontano i nostri consolidati criteri di gusto e valore.

Chi è Donato Sansone

Nato a Bella (PZ) nel 1974, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Successivamente frequenta a Torino il Dipartimento di Animazione del Centro Sperimentale di Cinematografia dove si specializza in animazione sperimentale, compositing di tecniche d’animazione e live action.

Sansone è un autore estremamente moderno, innovativo che, attraverso disegno, animazione, fotografia e video, crea mondi spiazzanti e gioiosi. Il suo stile è caratterizzato da una forte ironia e surrealismo, rendendolo una delle figure più originali dell’animazione d’autore contemporanea.

I primi lavori includono cortometraggi, videoclip per musicisti (Afterhours, Subsonica, Verdena, Max Cooper) e spot pubblicitari per importanti agenzie. È con Videogioco (2009) che Donato riesce ad ottenere grande notorietà, anche a livello internazionale. Infatti, il film viene recensito sulle pagine dei Cahiers du Cinéma e, nel 2011, la Cinémathèque québécoise lo annovera tra i 50 cortometraggi che hanno cambiato la storia dell’animazione.

Nel 2014 il suo Grotesque Photobooth è inserito da Saatchi & Saatchi tra i 20 video dell’anno nello showcase del Cannes International Festival of Creativity. Sansone realizza poi Journal animé prodotto da Canal+ per la collezione Dessine toujours e, nel 2016, il film è tra i finalisti del Premio César, oltre a essere inserito nella lista dei 70 cortometraggi in corsa per gli Oscar.

Nel 2018 Ghost Crash diventa virale su Facebook, raggiungendo 220 milioni di visualizzazioni. Nel 2020 Bavure è tra i dodici finalisti ai César. Nello stesso anno realizza il videomapping The Mole Play sulla Mole Antonelliana per i 20 anni del Museo Nazionale del Cinema. Nel 2022 gli è commissionato dall’agenzia di Chicago Highdive lo spot per la tv americana dei Playoff della National Hockey League.

I film di Sansone sono stati selezionati nei più importanti festival di cinema di animazione (Annecy, Anima Mundi, Hiroshima) e sono disponibili su molti siti specializzati internazionali (Stashmedia tv, Wired.com, Vimeo Staff Picks). Alcuni suoi cortometraggi sono prodotti e distribuiti dalla compagnia francese Autour de minuit.

Donato Sansone. Metaversi: tra gioco, provocazione e dissacrazione

La mostra dedicata a Donato Sansone nasce da due intenti: da un lato valorizzare un fondo del Museo Nazionale del Cinema. Dallo scorso anno, infatti, l’artista ha scelto il Museo Nazionale del Cinema come casa dei suoi lavori e di ciò siamo molto orgogliosi. Dall’altro lato si è scelto di valorizzare un percorso che è in piena evoluzione, che però permette già di cogliere alcune caratteristiche dei lavori di Donato Sansone.

– Carlo Chatrian

Il percorso espositivo si sviluppa attraverso alcune sezioni non nettamente distinte, ma piuttosto volte a intrecciarsi l’una con l’altra.

In principio era la matita

All’inizio di ogni progetto creativo c’è sempre il disegno (sia esso storyboard, schizzo, oppure materia da animare). Qui presenti vi sono tutte le tipologie: una tela eseguita con pennarelli (Darkdevol), una serie di stampe digitali, figure create con la tavoletta digitale Cintiq (Uomo e Donna) o su smartphone (la serie dei Personaggini disseminati lungo il percorso). Le opere grafiche vengono poi messe a confronto con i film dove il (di)segno è predominante: da Topo glassato al cioccolato a Journal Animé, da Videogioco a Dark Globe.

Il suono animato

Questo spazio è dedicato alla realizzazione dei videoclip musicali, territorio di cui Sansone si è occupato maggiormente in questi ultimi anni, collaborando con band e musicisti come Verdena, Subsonica, C’mon Tigre, Animaux formidable e Manuel Agnelli. Le opere mescolano fotografie, interventi grafici e riprese dal vero, uniti grazie a un abilissimo lavoro di post-produzione. Tra i lavori proposti in mostra: Colle immane (2015), Respirare (2018), Di domenica (2014) e Solace in Structure (2021), accompagnati da riproduzioni dei fotogrammi.

Parlando della relazione che si crea con gli artisti per i quali gira i video, Sansone spiega:

In genere mi lasciano assoluta libertà di creare ciò che voglio, perché si fidano e si affidano completamente a me. Spesso non dico nemmeno quello che intendo realizzare, mentre altre volte mostro l’idea solo per sapere se sono d’accordo (e lo sono quasi sempre al 99 per cento).

(S)composizioni digitali

La sezione è incentrata sul lavoro di Donato Sansone riguardo all’immagine digitale. Sansone ama scomporre, smembrare, sezionare e poi ricomporre corpi, oggetti, immagini. Proprio per questo motivo Bruno Di Marino lo definisce “un cubista e surrealista digitale”.

La serie Civita è dedicata al piccolo borgo di Civita di Bagnoregio, situato nel viterbese e perennemente sull’orlo dell’abisso. Esso è destinato a franare ma, nonostante ciò, rimane sempre lì, sospeso nel vuoto. Attraverso un pirotecnico vortice di graffiti, pennellate e colori, Sansone invita a entrare in questo magico luogo, un metaverso analogico-digitale. Le variazioni pittografiche digitali che infonde alla sua skyline sono un modo per prolungarne l’esistenza e per rinnovarne l’iconografia.

Video Experiment

L’irresistibile attrazione per gli effetti digitali amplifica la vocazione di Sansone a creare vertigini e corto-circuiti spazio-temporali, come in Ghost Crash (2018), Here we go_NHL (2023), Cinematic (2021), ma soprattutto in Concatenation 2 – Olympic Games (2020). La serie è basata su una serie di inquadrature diverse che si sovrappongono l’una sull’altra, ricucendo tra loro i corpi di atleti impegnati in differenti discipline sportive.

Fenachistiscopi

I fenachistiscopi sono dischi con figure disegnate che prendono vita se messi in movimento e rappresentano le origini del cinema. Messo a punto da Joseph Plateau nel 1833 per creare l’illusione del movimento, il dispositivo è una delle tante invenzioni che anticipano il cinematografo dei Lumière.

Sansone rende omaggio a questi dispositivi disegnandovi sopra alcune bizzarre composizioni: il fantasma, l’uomo-palla e lo sputa-testa. I tre fenachistiscopi si collegano idealmente alla collezione del Museo Nazionale del Cinema, che include proprio questi giochi ottici prodotti nel XIX secolo. Così facendo, si crea una continuità tra passato e presente, fra tradizione artigianale e innovazione tecnologica.

Videogioco + Dark Globe

Ispirandosi al meccanismo dei libri pop-up, Sansone realizza due film: Videogioco e Dark Globe. Sullo schermo egli dà vita al caos di fogli e foglietti sovrapposti e accostati tra loro, prima ripiegati e poi aperti in modo da rivelare immagini inaspettate, seguite da micro-azioni e micro-animazioni. Videogioco, vincitore di numerosi riconoscimenti a livello internazionale, è un breve e fulminante esperimento del 2009 dove è condensata tutta l’estetica sansoniana. Dark Globe, presentato alla Settimana della Critica di Venezia 2024, è una sorta di Videogioco parte seconda: riprende lo spirito, lo stile e la tecnica del primo slittando verso la morale ecologista, concentrandosi sul tema della guerra e sulla logica del conflitto globale che si estende in maniera esponenziale, fino alla distruzione dell’intero pianeta.

Variazioni sul corpo

Ho sempre avuto un’attrazione nei confronti della carne, del suo odore, della sua consistenza, del suo sapore. E parlo di carne femminile. Forse quando ero piccolo devono essere avvenute vicende che mi hanno segnato. Avverto proprio un’ebbrezza potente nei confronti del corpo, della sessualità.

– Donato Sansone

Il corpo è al centro della poetica di Donato Sansone. Corpi scomposti, sezionati, lacerati, corpi post-organici, corpi cyborg, corpi androgini, corpi transformers. Corpi ipersessuati e corpi macchine che si compenetrano, si accoppiano fino a fondersi in un’unica entità, oppure si scontrano e si distruggono senza esclusione di colpi. Egli, quindi, se ne serve per declinarlo in molteplici modi, comprendendo anche la sfera sessuale.

Riguardo a quest’ultima, è stata creata una sezione apposita, chiamata XXX e rivolta solo ai visitatori adulti, dove sono presenti i divertissement e gli esperimenti prodotti in modo estemporaneo, molte volte pensati solo per i social.

Sansone afferma:

Sento il bisogno di condividere ogni cosa con gli altri. Inoltre, mostro il mio corpo in maniera esagerata, totalizzante, a partire dal mio pene. Forse per questo mi censurano continuamente sui social. Hanno chiuso per ben tre volte il mio canale YouTube.

Grazie a questi lavori Sansone ci ricorda che l’arte deve essere divertimento, stupore, spiazzamento continuo dell’osservatore e, soprattutto, gioco infinito.