La regista Andra MacMasters dirige il documentario Bright Future (2024), presentato in anteprima italiana al Pordenone Docs Festival il 3 aprile 2025. Si dipinge così un tripudio di colori e musiche negli occhi di chi assiste al festival studentesco del 1989, e adesso, anche nei nostri.
La Corea del Nord che danza sul dolore, in Bright Future
Siamo nel 1989, si sta svolgendo il 13° Festival mondiale della gioventù e degli studenti. Oltre 20.000 rappresentanti dei giovani provenienti da 177 paesi si riuniscono a Pyongyang, la capitale della Corea del Nord. Per la Corea, questo è un evento importante e significativo. Amicizia, pace e libertà sono le parole che recitano le loro bandiere festanti. Quella del 1989 non è un’estate come le altre, è l’estate della pace e dell’amore. Si celebrano il socialismo, la pace, la solidarietà internazionale e l’anti-imperialismo attraverso programmi sportivi, culturali e politici.
La delegazione rumena arriva all’inizio del documentario in qualità di ospite d’onore, e uno dei suoi membri, Emilian Urse, è anche colui che la troupe ringrazia per la raccolta unica dei filmati. Sotto la guida di Kim Il Sung, la Corea del Nord coglie l’occasione per mettersi in mostra davanti ai riflettori globali. Il sontuoso festival assorbe una quota significativa del bilancio statale, ma dietro alla facciata accuratamente lucidata, le tensioni ribollono. Solo poche settimane prima, la Cina aveva represso con violenza le proteste studentesche in piazza Tienanmen, suscitando forti critiche dai rappresentanti nordici del festival. Anche altrove si stanno formando delle crepe e i giorni di Nicolae Ceaușescu come leader della Romania sono ormai contati. Come sappiamo, il 25 dicembre 1989 Nicolae ed Elena Ceaușescu saranno fucilati. Evento dopo il quale cadrà il regime di Ceaușescu, e la Romania si trasformerà da stato comunista a democrazia a un’economia di mercato.
Meravigliosi, fragili anni ‘80
Quello che la Corea del Nord non può ancora sapere, è ciò che sarebbe successo in quello stesso anno, pochi mesi dopo. I filmati ci fanno strabuzzare gli occhi su tanti dettagli capaci di ricordarci gli anni ’80, con le sue mode e le sue tradizioni. Da Occidente a Oriente, il Festival diventa l’occhio del ciclone di un’era, tanto splendida quanto fragile. Ciò che il racconto cronachistico ci lascia è una sottesa malinconia, per un tempo che fu, e che assomiglia al nostro. Lo scenario politico attuale cammina in punta di piedi sui conflitti mondiali e sulle controverse manovre economiche statunitensi. La scacchiera del mondo non regge più su un solido tavolo e con lei rischiamo di crollare. I volti dei giovani ragazzi e di tutti i membri sportivi del Festival ci ricordano che abbiamo la forza di rialzarci, di combattere e, infine, di professare sempre, uniti, la libertà personale e nazionale.
Bright Future: un documentario che parla poco
Le voci narranti, quasi sempre coincidenti con i media radiofonici del tempo, non rivelano nulla all’infuori dell’evento studentesco. Siamo in medias res dentro la trepidante attesa dello spettacolare evento. Niente fuoriesce né parla di ciò che è stato o di ciò che sarà. Perché, come sappiamo, dietro la celebrazione si nasconde un cambiamento cruciale, che in quell’anno si staglia all’orizzonte, e che avrebbe segnato la fine di un’era. Se da un lato questa scelta narrativa disorienta chi non è abbastanza informato sul contesto storico, dall’altro custodisce il cuore unico del racconto: le movenze di un mondo che vuole distogliersi dalla morte. E noi, con loro, guardiamo a questa pausa dal sangue e dai tumulti rivoluzionari. Tutti siamo raccolti sotto la calda e rassicurante speranza di un ‘Bright Future’ (in italiano, futuro luminoso).
Un racconto corale al Pordenone Docs Fest
Il film documentario Bright Future, scritto e diretto da Andra MacMasters, e prodotto da Manifest Film, Conset e Keumyoil Film, è stato presentato in anteprima a novembre al Festival IDFA di Amsterdam. Adesso, è stato proiettato il 3 aprile in anteprima italiana al Perdonone Docs Fest 2025. In sala era presente anche la regista Andra MacMasters. Il festival a cui prendiamo posto per la visione del documentario è un evento molto importante per la il comune friulano e non solo. Giunto alla sua XVIII edizione, si svolge quest’anno tra il 2 al 6 aprile 2025. Iniziativa di Cinemazero, ogni anno il festival porta in città il meglio del documentario internazionale con film pluripremiati, anteprime nazionali, ospiti dall’Italia e dall’estero, incontri ed eventi. Anche quest’anno, il festival si focalizza sui conflitti che, purtroppo, interessano il nostro pianeta. Bright Future è un pindarico racconto corale, dall’atmosfera nostalgica e dalla profonda attualità.