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INDIAN FILM FESTIVAL

‘Gangubai Kathiawadi – La regina di Mumbai’: la recensione

'Gangubai Kathiawadi', disponibile su Netflix, è uno dei film protagonisti della prima edizione dell'Indian Film Festival, a Roma tra il 7 e l'11 febbraio.

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La regina di Mumbai

Gangubai Kathiawadi – la regina di Mumbai sarà proiettato durante la prima edizione dell’Indian Film Festival, a Roma. 

Il film è stato presentato nel 2022 al 72˚ Festival di Berlino e distribuito nelle sale poco dopo. La regia è di Sanjay Leela Bhansali, uno dei più noti registi indiani contemporanei. La sceneggiatura è tratta da un capitolo dell’acclamato libro Mafia Queens of Mumbai di S. Hussain Zaidi, che racconta le storie di numerose donne indiane coinvolte in attività criminali a Mumbai. Nel cast, a interpretare la protagonista assoluta, c’è una delle attrici indiane più acclamate e pagate del momento: Alia Bhatt, figlia del regista Mahesh Bhatt e dell’attrice Soni Razdan. 

Attualmente la pellicola è disponibile in streaming su Netflix ed è uno dei film indiani più visti nella piattaforma. 

Gangubai Kathiawadi: tra film e storia vera

La regina di Mumbai è un crime drama che racconta la biografia fittizia di una donna, Gangubai Kathiawadi, ispirandosi, però, alla storia vera di un’attivista e sex worker indiana omonima. La vita della donna è molto simile a quella del personaggio del film, ma la pellicola non è dichiaratamente biografica e inserisce numerose parti di finzione.

Negli anni ’60, a Mumbai, Gangubai viene chiamata da una donna che gestisce un bordello perché una giovane appena arrivata si rifiuta di lavorare. La protagonista, allora, racconta alla bambina la sua storia. Negli anni 40, quando anche lei era appena sedicenne, aveva il sogno di diventare un’attrice cinematografica e di allontanarsi dal suo paese d’origine. Il suo fidanzato del tempo la convinse a fuggire con lui a Mumbai, per poter realizzare il suo sogno. Una volta giunta nel quartiere di Kamathipura, però, fu abbandonata e venduta da lui alla signora di una casa di tolleranza, perché lavorasse come prostituta. 

La storia prosegue mostrando i vari atti di coraggio che la donna compie nel passato e successivamente negli anni 60. Il suo scopo è ottenere delle condizioni di lavoro migliori per le prostitute del quartiere. Gangubai diventa un simbolo della lotta femminista, entrando anche nella vita politica. Senza scrupoli, usa qualsiasi metodo per garantire protezione alla sue ragazze e diritti per i loro figli. Quando la sua voce viene finalmente ascoltata, tenterà di ottenere la legalizzazione della prostituzione. 

Un film dai temi delicati…

I temi trattati da Sanjay Leela Bhansali sono estremamente delicati: violenza fisica e psicologica, mercificazione della vita e del corpo delle donne, criminalità indiana. La condizione della donna in India in quegli anni è terrificante.

Narrativamente, però, queste esperienze vengono narrate più con l’intenzione di causare suspence che con quella di mostrare le difficoltà di queste donne col rispetto e la drammaticità dovuti. Ci si trova a “tifare” per la protagonista, ma con delle scene narrate come fossero avventure di un film d’azione, mancando forse della profondità dovuta a questi momenti così delicati. 

…con grandi donne protagoniste

Nonostante ciò, il film presenta un personaggio femminile centrale molto forte e interessante, con l’interpretazione dell’attrice protagonista che è stata acclamata dalla critica internazionale. Seppur molto lontano dal lavoro attoriale tipicamente occidentale, Alia Bhatt dà una buona interpretazione.

Il punto forte del film, però, è la sorellanza tra le ragazze del quartiere, che instaurano rapporti profondi e sinceri, dandosi una mano nei momenti difficili. La protagonista diventa un’eroina per il gruppo: si prende costantemente cura delle altre, garantisce loro dei giorni di riposo e assicura un’istruzione per i loro figli.

Il film, inoltre, propone una riflessione interessante sul tema della prostituzione. Gangubai ha delle opinioni forti e moderne. La prostituzione esiste comunque, e anzi, la maggior parte di queste donne è stata venduta e costretta a prostituirsi, tanto vale smettere di considerarla un tabù e tutelare le prostitute in quanto lavoratrici.  Questa è solo una delle problematiche sollevate dalla protagonista, che recita in un discorso in pubblico: 

“Non permetterò che le donne di Kamathipura finiscano in strada. I nostri figli avranno il diritto all’istruzione, e noi avremo il diritto di vivere in questa società con dignità. Quindi, caro pubblico, termino qui il mio discorso. Signor Fezie scrivi nel giornale di domani che Gangubai ha fatto un discorso non con gli occhi rivolti a terra ma a testa alta.”

Gangubai Kathiawadi: la ripresa del cinema post-pandemia

Gangubai Kathiawadi è stato molto importante per l’industria cinematografica indiana, che ha rilanciato dopo la pandemia di COVID-19, essendo uno dei pochi film hindi a riportare il pubblico nelle sale cinematografiche.

L’apprezzamento da parte degli spettatori è sicuramente dovuto alla presenza centrale dell’attrice protagonista, che è molto amata in patria. Inoltre, il film riesce a unire diverse fasce di pubblico unendo il crime al dramma, ma lasciando anche spazio alle coreografie e al romanticismo, tratti tipici del cinema di Bollywood. Questo non lo si può negare: che piaccia o meno, Gangubai Kathiawadi, è un film che intrattiene per tutta la sua durata.

Nonostante le scenografie e la fotografia risultino un po’ troppo finte, la regia propone spesso delle inquadrature interessanti e studiate nei dettagli, soprattutto con lo scopo di sottolineare la grandezza di Gangubai su ciò che la circonda. Un altro lato positivo della pellicola è il lavoro sui bellissimi costumi indossati dalle protagoniste.

Insomma, La regina di Mumbai è un film che intrattiene e fa riflettere. Interessante perché racconta di vite molto lontane dalle nostre, a cui il cinema ci avvicina. Alcuni dei temi trattati, però, avrebbero necessitato di una maggiore profondità e drammaticità, necessari quando si affrontano storie del genere.

Gangubai Kathiawadi - La regina di Mumbai

  • Anno: 2022
  • Durata: 154 minuti
  • Distribuzione: Netflix
  • Genere: crime drama, biografico
  • Nazionalita: India
  • Regia: Sanjay Leela Bhansali
  • Data di uscita: 27-February-2022