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Exhuma in limited edition blu-ray

In home video Exhuma, ideale terzo tassello di una trilogia che il regista Jang Jae-hyun ha dedicato alla religione.

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Con booklet nella confezione e trailer italiano come extra, entra a far parte della collana Midnight Factory di Plaion pictures dedicata al cinema horror Exhuma. Produzione 2024 proveniente dalla Corea del Sud, si tratta dell’ideale terzo tassello di una trilogia che il regista Jang Jae-hyun ha dedicato alla religione. Disponibile in limited edition blu-ray, il film arriva infatti dopo The priests, del 2015, e Svaha: The sixth finger, concepito quattro anni più tardi. Il primo, con evidenti influenze da L’esorcista di William Friedkin, incentrato su due sacerdoti coreani impegnati in un rito esorcistico cattolico. Il secondo, maggiormente collocato in ambito thriller, con plot a base di sette e buddhismo.

Stavolta il focus principale è invece rappresentato dallo sciamanesimo e dal feng shui, ovvero la geomanzia, la divinazione per mezzo della terra.

In questo caso l’innesco sulla traslazione di una tomba infestata da uno spirito sinistro. E tutto parte da una ricca famiglia losangelina di origini coreane che chiede alla sciamana Hwa-Rim alias Kim Go-eun di raggiungerla negli Stati Uniti. Il motivo? Verificare che il figlio neonato sia stato colpito da una maledizione. Compito che la donna si accinge a svolgere accompagnata dall’assistente Bong-Gil, interpretato da Lee Do-hyun. Per scoprire che lo spirito di un avo sta sfogando il proprio risentimento sul bambino.

Fino alla celebrazione del rituale che arriva a scatenare un’iraconda e ferocemente vendicativa entità. Rituale che diventa uno dei punti di forza delle oltre due ore e dieci di visione che costituiscono Exhuma. Rituale coreografato come una sorta di balletto maneggiando spade e servendosi di necrofori consacrati. Al servizio di un’operazione in fotogrammi piuttosto complessa destinata ad evolversi lentamente per far salire la tensione fotogramma dopo fotogramma. Man mano che si addentra nel territorio maggiormente legato alla Settima arte dell’orrore.

Adattando alla tipologia di spettacolo cinematografico da brivido dagli occhi a mandorla le tematiche che hanno decretato il successo del capolavoro friedkiniano di cui sopra.

Successo a quanto pare arrivato anche per il film di Jang Jae-hyun, che in Asia ha fatto centro al botteghino battendo addirittura blockbuster hollywoodiani. Un successo dovuto probabilmente al tutt’altro che banale plot alla base dell’insieme, lontano dalla scelta di ripercorrere strade già battute dal genere. In quanto Exhuma, impreziosito da un buon cast, privilegia una cupa atmosfera (ovviamente funerea) per poi non dimenticare di tirare in ballo l’intrattenimento “da paura”. Senza risparmiare effetti pirotecnici e inquietanti mostruosità di cui è bene non anticipare nulla.

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