fbpx
Connect with us

Paramount+ Film

‘Star Trek – Section 31′ : universo derivativo

Il premio Oscar Michelle Yeoh torna a vestire i panni dell’imperatrice Philippa Georgiou. Uno spin-off cinematografico della serie “Star Trek: Discovery” che cerca di delineare un nuovo universo nell’universo stesso

Pubblicato

il

Star Trek - Section 31

Su Paramount+  é disponibile il film del media franchise creato in origine da Gene Roddenberry, Star Trek – Section 31. Il film, diretto da Olatunde Osunsanmi e scritto da Craig Sweeny, rappresenta una storia laterale della serie Star Trek : Discovery.

Prodotto da CBS Studios in associazione con Secret Hideout e Roddenberry Entertainment, nel film riprende il suo ruolo il premio Oscar Michelle Yeoh con un cast che comprende Omari Hardwick, già visto nella serie Starz Power, e Sam Richardson ( Una donna promettente, Veep).

IL TRAILER – Star Trek – Section 31

Sinossi – Star Trek – Section 31

L’imperatrice Philippa Georgiou (Michelle Yeoh) è finita a gestire un locale notturno di nome Baaram fuori dallo spazio della Federazione. Tutto cambia quando viene reclutata da una divisione segreta della Flotta Stellare chiamata Section 31. L’imperatrice dovrà recuperare un pericoloso dispositivo e fare i conti col proprio passato.

Il ritorno dell’imperatrice – Star Trek – Section 31

L’imperatrice è tornata e con lei l’universo fantascientifico trasportato in un film per Paramount+, appunto Star Trek – Section 31. Ambientato nell’ultima era del franchising, il film è il quattordicesimo della saga e l’operazione che fanno fin da subito Olatunde Osunsanmi e Craig Sweeny è interessante in termini di decostruzione dell’universo Star Trek. Non siamo di fronte alla stessa atmosfera, seppur il mondo e lo scenario sono identici, ma bensì in un panorama fantascientifico che vuole ricominciare dalle migliori cose di Star Trek: Discovery, ossia dall’imperatrice Georgiou. Si prende un rischio bello grande la nuova creatura del media franchise: provare a innovare un prodotto stantio col pericolo di assomigliare ad altro.

È indubbio che il personaggio della Yeoh abbia la sua attrattiva nella tendenza odierna in cui i cattivi devono per forza avere un proprio mondo, una seconda chance, smuovendosi dal proprio stato di immobilità in cui sono confinati. Quindi in Star Trek – Section 31 si parte dall’imperatrice con un breve excursus sulla sua infanzia, in una terra desolata, rarefatta e  molto distante dalle fantasiose lotte tra astronavi dello Star Trek così come lo conosciamo. Un lampo nel passato dell’imperatrice che ci racconta un po’ di lei, della sua sopravvivenza, costruendo già la fisionomia di impavida e crudele guerriera della Lost Era ( quel periodo che va dalla serie The Next Generation al film Rotta verso l’ignoto).

Una cattiva in cerca di redenzione

Fin da subito vediamo una Michelle Yeoh al suo massimo e che,  in linea con tutte le cattive vogliose di redenzione, cerca di smarcarsi dal crudele passato che la vedeva come Gengis Khan al femminile, espiando le proprie colpe. D’altronde, l’essere direttrice di un bordello costituisce un mondo stretto in cui è rinchiusa, e l’occasione le si propone grazie ad Alok, sopravvissuto alle guerre eugenetiche. Il film-serie cerca di applicare le logiche seriali gestendo la chiusura delle sequenze come episodi che si aprono e si chiudono,  mentre il reclutamento di una spedizione di mercenari, cattivi in disuso, conferma le prime impressioni di un’estetica divisa tra Star Wars e Guardiani della Galassia.

Il media franchise derivativo

Già nel reclutamento da parte di Alok ( Omari Hardwick) lo sguardo attento dell’imperatrice viaggia di pari passo con una messa in quadro dello sguardo. Nel suo bordello la Yeoh, attraverso zoom veloci, ha già individuato la sua futura squadra. Nel corso del film l’imperatrice anticipa sempre le mosse dei suoi compagni e avversari e  quando deve scovare e disinnescare l’ordigno (minaccia-plot di Star Trek – Section 31) e anticipare le azioni della sua squadra per permettere ai suoi buffi compagni di avventura di uscire vincitori dallo scontro. Una dinamica non così dissimile dalla Gamora di Guardiani della Galassia. Difatti il film Paramount guarda a quei film Marvel e DC più stilizzati. Nella Federazione della sezione segreta di Section 31, l’imperatrice si imbarca nella missione insieme a diversi personaggi che sembrano tratti da The Suicid Squad, Borderlands e il già citato Guardiani.

Tra Guardiani della Galassia e Suicid Squad

C’è l’affascinante Alok che la recluta, il capitano dell’Entreprise C Rachel Garrett, il mutaforme Quasi e un alieno vulcaniano. Se si apprezza l’impegno di svecchiare Star Trek, e il fascino antieroico di una brava Yeoh, non si può far a meno di notare come il film cerchi in tutti i modi di recuperare tutto quello sci-fi grottesco croce e delizia dei cinecomic di serie b Marvel-DC. Lo si vede nelle scene d’azione, costruite nell’esaltazione della mobilità action dell’imperatrice, mentre la superficialità delle altre scene è orientata ad una totale estetica da videogame senza estro. Come si evince dal personaggio più surreale del film, lo scheletrico Zeph, che riesce incredibilmente a passare dal kung fu alla lotta libera, dimenticandosi delle armi da fuoco che possiede. C’è quindi un evidente tentativo di svecchiamento che si traduce in una copia, riuscita male, dello stile di James Gunn.

Michelle Yeoh in un film non all’altezza

Di certo Star Trek – Section 31  ha il suo merito maggiore nell’averci riportato la cattiva di Discovery nella sua parte migliore. Il succo del film è quest’ordigno capace di generare un altro genocidio, e l’imperatrice, nel partecipare a questa missione suicida, deve soprattutto riflettere sul suo ruolo e su se stessa. In Star Trek – Section 31  ben presto la protagonista si trova davanti ad un bivio morale.

Dare continuazione ad un arma ( come poi si scoprirà) che essa stessa ha costruito, o ribellarsi alla sua parte cattiva per fare finalmente la cosa giusta. In questo processo amletico tra eroina e villain, il personaggio della Yeoh deve vedersela con gli altri interpreti che non riescono a viaggiare quasi mai nella sua direzione; la flotta di mutanti e mercenari appare solo la copia di una surreale The Suicid Squad : troppo semi-seri per far ridere, e troppo macchiettistici per comunicare qualcosa di serio anche quando il tema razziale e la resa dei conti entrano prepotentemente nel vivo.

La regia in ciò non aiuta, limitandosi ad agire con continui primi piani durante l’action, e bombardando di colori contrastanti il film in momenti che non lo richiederebbero.

In Star Trek – Section 31 si apprezza l’impegno di svecchiare la classicità del franchising, ma rimane il dubbio a chi questo ennesimo capitolo sia destinato. Non ai fan di Star Trek ma molto più a chi vuole un ibrido tra gli ultimi Star Wars e l’estetica kitsch dei Marvel/DC-Movie.

  • Anno: 2025
  • Durata: 95'
  • Distribuzione: Paramount+
  • Genere: sci-fi
  • Nazionalita: Usa
  • Regia: Olatunde Osunsanmi
  • Data di uscita: 24-January-2025

Vuoi mettere in gioco le tue competenze di marketing e data analysis? Il tuo momento è adesso!
Candidati per entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi Drivers