Brady Corbet nasce nel 1988 a Scottsdale ed entra a far parte del mondo del cinema durante l’adolescenza. In un primo momento si dedica al mondo attoriale, nei controversi Thirteen – 13 anni (2003) di Catherine Hardwicke e Mysterious Skin (2004) di Gregg Araki, ma il suo vero esordio sarà alla tenera età degli 11 anni nella sitcom The King of Queens.
Ma non è finita qua, perché tempo dopo apparirà in Funny Games (2007) di Michael Haneke e prenderà parte ad altri progetti filmici con altri grandi registi tra cui: Melancholia(2011) di Lars Von Trier, Saint Laurent(2014) di Bertrand Bonello, Sils Maria(2014) di Oliver Assayas e Eden (2014) di Mia Hansen-Løve.
Ad un certo punto, però, Corbet mette da parte la carriera attoriale per dedicarsi alla regia.
Perché Brady Corbet mette da parte la carriera da attore?
Brady Corbet è senza ombra di dubbio un grande attore, che nutre la stima di registi monumentali come Michael Haneke. Ma, tuttavia, vuole dedicarsi in tutto e per tutto alla regia.
Gli esordi
Come abbiamo già specificato, Corbet debutta con un cortometraggio che non avrà grande successo.
Il suo primissimo lungometraggio è The Childhood of a Leader – L’infanzia di un capo, un film estremamente divisivo. Se da una parte la critica lo ha lodato per le musiche e l’immaginazione, dall’altra è apparso come fallimentare.
The Hollywood Reporter ha sostenuto nel 2015:
There is actually a lot of imagination at work in the film, though frustratingly it rarely comes together in an emotionally meaningful way.
C’è realmente tanta immaginazione in opera nel film, eppure in modo frustrante, raramente riesce ad essere messo insieme in modo emotivamente significativo.
Nonostante ciò, l’opera ha vinto il Premio Orizzonti alla regia e il Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima Luigi De Laurentiis al Festival delCinema Di Venezia.
A distanza di tre anni viene distribuito nelle sale la seconda opera di Brady Corbet, Vox Luxcon Natalie Portman e Jude Law. La storia turbolenta di una donna che elabora lo shock di una sparatoria a scuola, diventando una stella del pop, destinata poi a cadere in dipendenze problematiche come l’alcol. Anche in questo caso il film si è mostrato divisivo e ha incontrato difficoltà nella sua fase produttiva. Difficoltà spiegate dallo stesso Corbet: Vox Lux è minimalismo puro nella prima parte, vicina all’influenza impressionista, e massimalismo nella seconda, più espressionista. E, proprio per questo, non è stato facile ottenere finanziamenti.
Il presente e il successo di The Brutalist
Ma veniamo al presente: The Brutalist, l’ultimo lungometraggio di Corbet distribuito nelle sale dopo 8 anni dal suo lavoro precedente. Diventa un successo che lo porta a vincere due Golden Globes, uno come miglior film drammatico e l’altro come migliore regia.
Ecco il suo discorso per la vittoria:
Perché The Brutalist è il titolo del momento?
The Brutalist verrà distribuito nelle sale italiane il prossimo 6 febbraio, ma giungono voci dall’America che sia un capolavoro del cinema. Prima di tutto la performance di Adrien Brody, affiancato da Felicity Jones, si dica sia la migliore della sua carriera. In secondo luogo il film è stato accolto benissimo dalla critica, ha accumulato più del 90% di feedback positivi su Rotten Tomatoes e su IMBD ha una votazione di 8.1 su 10. Un altro aspetto non meno importante, che rende The Brutalistil film giusto al momento giusto, è il periodo storico in cui viene ambientato, ovvero la Seconda Guerra Mondiale.
Come ben tutti sappiamo, ci troviamo ora in un momento storico estremamente delicato: Ucraina e Russia sono in conflitto ormai da qualche anno, Israele continua a mietere vittime e non è un caso che il pubblico sia riuscito ad identificarsi in un film come The Brutalist, ambientato nella Seconda Guerra Mondiale, ma che sembra avere tanto a che fare con il periodo storico del terzo millennio.
Il futuro
Cosa possiamo aspettarci dal versatile Brady Corbet? C’è del genio nel personaggio e non possiamo fare a meno di notare che c’è un filo conduttore in tutti i suoi progetti: il disagio sociale. Anche i suoi lavori attoriali parlano chiaro.Thirteen – 13 anni, Mysterious Skine Funny Games sono dei cult assoluti e fanno parte del filone del Social Horror. Si tratta di grandi progetti e non è un caso che abbiano riscosso influenza sul lavoro di regista di Corbet.
Cosa aspettarsi quindi dal futuro? Un progetto ancora più ambizioso di The Brutalist.
Sentiremo ancora parlare di Brady Corbet o The Brutalist rappresenterà il suo albatross? Solo il tempo ce lo saprà dire. Nel frattempo ci gustiamo questo capolavoro, che presto sarà nelle sale italiane.
Come avvicinarsi alla filmografia di
Ecco alcuni consigli per avvicinarsi alla filmografia di Brady Corbet: prima di tutto iniziare dal principio! Si potrebbe partire dai piccoli ruoli attoriali che il regista ha rivestito agli inizi, per poi passare a figurazioni importanti come il personaggio di Peter in Funny Games. Dopo ci si può avvicinare al Brady Corbet regista e guardare ogni progetto, perché solo così risulterà più facile osservare l’evoluzione della sua estetica e della sua poetica.
Cosa guardare se mi è piaciuta la filmografia di Corbet
Niente da nascondere (Caché) (2005) di Michael Haneke.
Irreversible (2002) di Gaspar Noé.
Burning – L’amore brucia (2018) di Lee Chang-dong.
La donna del fiume – Suzhou River (2000) di Lou Ye.
First Reformed – La creazione a rischio (2017) di Paul Schrader.
The Tribe (2014) di Myroslav Slaboshpytskyi.
Regia: Brady Corbet
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